SETWALL: UP TO THE UNSEEN
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02/05/2005I Setwall sono un gruppo emiliano formatosi nel 1998, con all’attivo una demo (State of Mind, 2001) e un EP di cinque brani, “Emotion’s Evolution”, datato 2003. E’ questo invece il primo full-lenght della band, composto da sette pezzi di nu-metal cattivo e arrabbiato, sulla scia di maestri come Pantera e Tool. I primi emergono chiaramente nelle sfuriate “metalcore”, come ad esempio nella furiosa “Liar”, dove la voce sfornata dal singer Pio ricorda a tratti niente meno che quella del leggendario Phil Anselmo; queste parti piuttosto aggressive sono però inframmezzate da parti più ragionate e atmosferiche, come avviene ad esempio nella opener “Away” o nella successiva “Reborn”, nelle quali in certi momenti il gruppo sfiora davvero la psichedelica. Non posso però fare a meno di notare che in queste parti talvolta la voce del cantante perde di carisma, risultando senz’altro più efficace nelle parti in screaming. Quanto alla qualità generale dei pezzi, bisogna sottolineare che i brani che compongono l’album, pur evidenziando un songwriting e degli arrangiamenti molto curati, risultano talvolta un po’ ingenui, se non a tratti banali, mettendo in luce la giovane età della band. Il gruppo infatti, pur evidenziando una maturità notevole, ha ancora ampi margini di miglioramento: benché “Up to the unseen” sia tutto sommato un buon lavoro, il sound risulta ancora troppo legato a stereotipi già consolidati, riducendosi a risultare un semplice incrocio tra Mudvayne, Tool e Pantera. Sicuramente questi quattro ragazzi hanno le carte in regola per fare buona musica, ma per spiccare il salto di qualità dovranno lavorare molto e cercare di produrre una sonorità che risulti veramente loro.
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