EVERMORE: In Memoriam
data
18/05/2023Gli Evermore avevano pubblicato nel 2021 il loro primo album, intitolato 'Court Of A Tyrant King', al quale segue adesso il loro secondo full-length, 'In Memoriam'. La band svedese suona un power molto classico, pesantemente influenzato dai vari Helloween, Gamma Ray, Edguy, Freedom Call e così via. I brani sono dunque perlopiù molto veloci, spesso con tanto di doppia cassa martellante, refrain melodici, un buon lavoro chitarristico e la voce molto alta del cantante Johan Haraldsson: nulla dunque di particolarmente originale, per quanto possiamo dire che le canzoni funzionino molto bene e la tracklist riesce ad essere trascinante e coinvolgente per tutta la sua durata. Tra gli highlight segnaliamo comunque "Forevermore" e "Queen Of Woe", ma anche la title-track si mette in evidenza, pur essendo una traccia meno diretta e un po' più articolata (peraltro caratterizzata da un bell'intermezzo medievaleggiante), mentre in "Parvus Rex", su riff dal sapore priestiano, si stagliano cori solenni. Certo, da una nuova band ci aspetteremmo una proposta un minimo più personale, piuttosto che una ricerca pedissequa di seguire stilemi ampiamente usati e abusati: gli Evermore hanno talento e sono molto bravi, però rischiano di passare per l'ennesimo gruppo power metal che si limita ad emulare i pilastri del genere. Possiamo dire che con 'In Memoriam' la band svedese ci ha abbastanza convinti circa le proprie qualità, però ci aspettiamo per il futuro da parte loro anche qualcosa di più particolare, come d'altronde hanno dimostrato di sapere fare, ad esempio con la title-track.
Commenti