ERESIA: MOTO IMPERPETUO
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06/08/2003Ci sono album e album. Ci sono album che per quanto ben costruiti, suonati e confezionati, alla fine diventano solamente un numero tra tanti nel sempre più affollato calderone metal. Ma ci sono anche CD come questo "Moto Imperpetuo" che già al primo ascolto ti lasciano immobile, estasiato, in totale balia di un attacco frontale che non lascia aperta alcuna via di fuga. Gli Eresia con questo loro secondo full lenght colpiscono violentemente i timpani dell'ascoltatore con un sound thrash veloce e decisamente convincente, reso ancora più marcio da un growling corrosivo (ma forse a lungo andare troppo monotono). Il tutto abbellito qua è là da interessanti striature hardcore che contribuiscono a rendere questo lavoro ancora più vario e coinvolgente: a prova di ciò citerei senz'altro "Nato Per Uccidere", poco meno di tre minuti di inarrestabile thrashcore di ottima fattura. È sicuramente suggestiva la scelta del gruppo veronese di usare nei testi la lingua madre. Se da un lato, oggettivamente parlando, l'Italiano non è certo l'idioma più musicale del mondo, non avendo quella duttilità propria dell'inglese (lingua musicale per antonomasia), d'altra parte non si può non riconoscere alla band una certa dose (parecchia) di coraggio, dimostrato nell'intraprendere la via non certo più agevole. Sicuramente desta stupore la title track, che alla ferocia delle devastanti ritmiche thrash, alterna cavalcate che sembrerebbero essere dirette discendenti dei Maiden di" Piece Of Mind"! Inoltre, come è vero che del maiale non si butta via niente, così degli Eresia non possiamo non apprezzare le lyrics, sempre cariche di quel disagio esistenziale, di quell'insoddisfazione tipica dell'essere umano, che rendono ancora più ruvidi i brani.Da "Es", passando per "Nato Per Uccidere", ed arrivando fino a "Sei Solo" ("Sei solo in questo mondo di merda") possiamo tracciare una sorta di percorso il cui filo conduttore è l'esplosione di rabbia che sgorga copiosa dalla voce di Max. Un breve accenno è da riservare ad "Altrove", in cui l'"ospite" D. Roncai, singer dei Distruzione, contribuisce in modo decisivo allo spessore del pezzo. Chiude il disco "Metamorfosi", ennesimo episodio "in your face" dotato di una struttura articolata con frequenti cambi di tempo ed un drumming veramente accattivante. Anche la produzione si dimostra abbastanza matura, riuscendo a mantenere costantemente in primo piano il muro ritmico degli Eresia senza soffocare tutto il resto. La nota negativa riguarda il packaging dell'album: il CD che mi è stato consegnato non ha né copertina, né tantomeno i titoli delle canzoni, ma reca solamente titolo del disco e indirizzo web della band. Comunque io sono qui per giudicare unicamente la musica e a proposito di "Moto Imperpetu"o non ho il minimo dubbio nell'attribuire al gruppo una valutazione più che positiva.
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