EISREGEN: WUNDWASSER
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15/01/2005Folk black metal; una definizione pericolosa al giorno d’oggi e che mette i brividi al solo sentirla, ripensando ai Finntroll, ai Finnugor (che strana assonanza) e a fetecchie varie che infestano la frangia dell’extreme metal nascondendosi dietro alle ‘tradizioni’, agli ‘strumenti atipici’ e via discorrendo. In tal senso gli Eisregen, che a quanto pare in patria tedesca sono venerati ed entrano addirittura nelle chart discografiche, mi avevano messo sull’attenti fin dai titoli dei brani, interamente in madrelingua; deciso preventivamente di affibiargli un 40 secco al primo suono di fisarmonica, ho inserito il disco nello stereo e grazie al cielo le mie preghiere sono state esaudite. Insomma i sei tedeschi suonano un black metal abbastanza lento ed atmosferico, più affine all’heavy metal classico che altro, condito da suggestioni melodiche e atmosfere più o meno ‘medioevali’, che in diversi punti mi hanno ricordato gli In Extremo meno pacchiani (band peraltro da rivalutare tantissimo!). Tra pezzi festaioli e anthem malinconici il disco scorre anche con piacere, ma se devo essere sincero è duro reggere per più di mezz’ora cornamuse, pianoforti, heavy metal e voci crucche tutto mischiato insieme, a meno che, è chiaro, non si usi tale pastone come sottofondo alle normali attività casalinghe (ma allora tanto vale ascoltarsi la radio); gli Eisregen, bontà loro, fanno benissimo il loro lavoro e i loro riconoscimenti sono senza dubbio meritati e sarei felice se riscuotessero lo stesso successo anche nel resto d’Europa, ma mi sento di consigliarli solo agli amanti più puri del genere; tutti gli altri potrebbero trovarci un buon disco, piacevole, da ascoltare magari durante un lungo viaggio in macchina, niente di più. Ah, per quanto riguarda la fisarmonica, forse ce n’è anche qualcuna, ad ogni modo io non me ne sono accorto e non ne sono in alcun modo responsabile, quindi se comprate il disco poi non lamentatevi con me, vi avverto (di conseguenza il discorso sul 40 non è più valido).
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