EDGE OF FOREVER: FEEDING THE FIRE
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25/05/2004Debutto discografico per gli Edge Of Forever, formazione hard-rock di classico stampo ottantiano, nelle cui fila militano il noto singer degli storici Axe Bob Harris, il keyboards-player nostrano Alex Del Vecchio, già conosciuto nel mondo della musica che conta per le sue collaborazioni con personaggi del calibro di Glenn Hughes, Patrick Rondat, Andre Matos e molti altri, ed infine la presenza in qualità di guest di Jeff Scott Soto, autore di gran parte delle backing vocals. "Feeding The Fire" affonda le sue radici stilistiche all'interno di un hard-rock tinto di sfumature neoclassiche, messe ben in risalto dall'onnipresente lavoro di tastiere che fa da cornice all'ossatura di tutte le canzoni. La produzione di Marcel Jacob, bass-player di fama internazionale (che ha collaborato, tra gli altri, con Yngwie Malmesteen e John Norum) riesce a mettere ben in risalto il pathos di tutte le composizioni, che traggono i loro riferimenti dalle proposte di bands come Crystal Ball e parte del Bob Catley solista, naturalmente nelle loro parti maggiormente epiche e sinfoniche. Veri e propri esempi di ciò che ho appena citato risultano essere tracce come "The Gates Of Hell", song che sembra provenire direttamente dal repertorio del combo elvetico, e "Birth Of The Sun", traccia sicuramente paragonabile a quanto partorito finora dall'artista inglese. Tutti questi più o meno marcati riferimenti vengono comunque accompagnati da pezzi maggiormente legati all'età d'oro dell'hard music, come per esempio la rockeggiante "I Won't Be A Fool No More" e la title-track "Feeding The Fire". Dovendo trarre le dovute conclusioni, posso affermare che ci troviamo davanti ad un prodotto sicuramente appetibile, che forse perde il confronto con le altre grandi uscite del genere a causa della poca freschezza innovativa delle composizioni, e di un grado di coinvolgimento non del tutto immediato, il quale richiede più e più ascolti per introdurre le orecchie di chi vi si avvicina all'interno dell'opera stessa. Forse un cd non originalissimo, ma indubbiamente di buon spessore.
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