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DEBAUCHERY: TORTURE PIT

data

19/12/2005
70


Genere: Death Metal
Etichetta: Black Attakk
Anno: 2005

Cosa ci si può aspettare da un duo denominato Debauchery che ostenta nella cover cotanto gore? Dalle premesse le aspettative sono quelle di trovarsi davanti al solito gruppetto che, in nome del brutale, incide una serie di cagate destinate a rimanere nell'anonimato. Sicuramente nell'anonimato ci rimarranno lo stesso, ma questi due tedeschi con "Torture Pit" sono riusciti a tirar fuori dal cilindro (per non dire altro) un dischetto godibile e divertente, che partendo dai Six feet under riesce nell'intento di far passare qualche minuto in allegria, magari nuotando in mezzo alle frattaglie di chi vi si avvicinerà durante l'ascolto. Un Death Metal immediato, tempestato di groove, e che in alcuni brani, con un attimo di immaginazione, potrebbe far pensare che Zakk Wilde sia stato assoldato dai Cannibal Corpse (ascoltare "Debauchery Bloodpack" e "Death Metal Warmachine" per credere). Purtroppo non sempre la band riesce a mantenere un livello qualitativo omogeneo, un pezzo come "Meat Grinder" ad esempio, è un semplice cut & paste delle soluzioni addottate dagli stessi Cannibal Corpse e non ha un'oncia di quella freschezza presente invece in altri episodi. Notevole l'apporto di Tony Naumann (Primal Fear) in fase solistica, un vero "maestro" di armonia e gusto estetico; c'è da chiedersi cosa possa avere in comune con Dani e Thomas, due macellai che fanno del cattivo gusto un'arte. Le due tracce conclusive tingono di nero quelle pareti che i pezzi precedenti avevano sporcato di rosso: "Cult of Gore" sfiora i limiti del Black Metal mentre "Decadent Depravity Of The Death" tiene a bada il marciume e da ampio sfogo all'atmosfera epica ricreata dalle tastiere. Carina e niente più la riproposizione in versione acustica di "Blood For The Blood God", brano che appariva nel precedente lavoro "Rage Of The Bloodbeast". Giunti al terzo disco i Debauchery compongono un album catchy e brutale allo stesso tempo, che grazie anche alla produzione di Dennis Ward (Pink Cream 69) riesce nell'intendo di sgozzarti mentre sfoggi imperterrito un sorriso a 69 denti. Dategli una possibilità.

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