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THE LAND OF THE SNOW: Paths Of Chaos

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26/03/2017
67


Genere: Post-Rock, Alternative Rock
Etichetta: Taxi Driver Records
Distro:
Anno: 2017

Taxi Driver Records ha deciso di scommettere anche sui progetti musicali solisti, come quello dello zurighese Joel Gilardini, dal nome The Land Of The Snow, e che assieme al supporto del batterista Jacopo Pierazzuoli, già in forza ai Morkobot, ed al tecnico Eraldo Bernocchi, dà vita ad un album completamente strumentale. ‘Paths Of Chaos’ è un lavoro che, a differenza di ciò che si possa pensare, è tutto fuorché pieno di disordine, instabilità e follie musicali varie. È un disco piuttosto controllato, dove le componenti post ed alternative prevalgono in maniera piuttosto chiara. Un po’ di “chaos” nel vero senso della parola lo si può sentire in alcuni fraseggi di “Forget Everything”, specialmente all’inizio, dove le parti musicali vicine al post-rock e post-metal vengono trasversalmente intersecate da suoni simili ad un flessibile, che cerca di disordinare il percorso. E’ solo una parentesi perché poi ci si addentra in un noise-rock più sincopato e meno incasinato, con degli accenni post-rock di interessante rilievo. Sostanzialmente quest’album è un lavoro che spazia tra post-rock, noise e stoner in una maniera piuttosto classica e non particolarmente originale, con soluzioni musicali già sentite da più parti. Quello che si può notare di particolarmente interessante in questo progetto è che questa miscela risulta molto introspettiva, è una potenza musicale raccolta, e in alcuni casi sommessa, adatta a situazioni di riflessione particolarmente invernali e fredde, come anche rappresentato dalla gelida copertina. La sua prorompenza risulta maggiormente accentuata quando rimane all’interno di bordi e di recinti che racchiudono intimità interiore. È un “chaos” che non viene sprigionato verso l’esterno con tutte le conseguenze, sia positive che negative, che questo stato d’animo può provocare; al contrario, rimane ancorato al proprio interno, lasciando che siano le mura di casa i principali testimoni che osserveranno la risoluzione di queste instabilità interne. Dalla risoluzione di queste problematiche, possono nascere dei nuovi percorsi e delle nuove possibilità di rinnovamento. Tutto può accadere. Osservando da questo punto di vista ‘Paths Of Chaos’, il project The Land Of The Snow sembra aver raggiunto il proprio obiettivo di espressione non tanto musicale ed artistica, quanto più di pensiero. D’altro canto, non aggiunge molta carne al fuoco dentro gli ampi forni dello stoner e del post-rock generalisti, ma è comunque un progetto che può riuscire a farsi apprezzare dagli appassionati di questi generi che non hanno particolare voglia di andare alla faticosa ricerca di possibili paragoni, bensì di farsi trasportare da linee musicali comunque piacevoli, ma che non gridano al miracolo.

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