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DEATH: INDIVIDUAL THOUGHT PATTERNS

data

08/07/2004
100


Genere: Death Metal
Etichetta: Roadrunner
Anno: 1993

In una carriera costellata di album eccezionali, questo "Individual Thought Patterns" è secondo me la punta di diamante di una band tanto grande quanto sfortunata. Le premesse di un lavoro stratosferico nascono innanzitutto da una line up da spavento: quattro musicisti dalle formidabili capacità tecniche sono i pilastri su cui si sviluppa questa quinta opera targata Death. Hoglan e DiGiorgio formano la miglior sezione ritmica che un gruppo metal abbia mai avuto, mentre le chitarre di Schuldiner e del talentuoso LaRoque sono capaci di creare trame dalla bellezza disarmante. Dieci brani, per un totale di quaranta minuti di un death metal di livello assoluto, intricato e ammaliante come mai si era sentito, un death metal tanto viscerale in certi momenti, quanto poetico e struggente in altri per un alternarsi continuo di emozioni e stati d'animo differenti. Difficile non rimanere a bocca aperta di fronte alla tumultuosità di un brano come "Mentally Blind", difficile non restare spiazzati dal testo drammatico e tristemente reale di "Destiny", impossibile non amare un pezzo come "Trapped In a Corner", il cui assolo è una delle più sublimi espressioni d'arte in musica che abbia mai avuto modo di ascoltare: settanta secondi di brividi lungo la spina dorsale per un'armoniosa cascata di note, in un crescendo continuo di pathos e disperazione, come solo la geniale mente di Chuck poteva creare. Come non parlare poi dell'inarrestabile opener "Overactive Imagination", che con quel suo incedere arrembante, ricco di cambi di tempo da cardiopalma, mostra ancora una volta tutta la perizia tecnica di una band ai massimi livelli, capace di stupire anche attraverso una canzone intensa, costruita attorno ad un testo ricco di malessere e di cinico disfattismo, quale è la title track. In "Individual" c'è tutto quello che rende un'opera immortale, a partire dall'inarrivabile vena creativa di Schuldiner, mente carismatica e tormentata di una delle più grandi band che il metal estremo abbia mai conosciuto.

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