DE PROFUNDIS: THE EMPTINESS WITHIN
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25/05/2012Con questo nuovo album i De Profundis migliorano sotto diversi aspetti. Il più significativo è senza dubbio quello del songwriting, oggi affinato, maturato e più convincente. Lo si evince in particolare dalle progressioni e dagli stacchi strumentali che figurano incastrati più efficacemente tra la pesantezza del death/doom che fa da base allo stile della band inglese. 'The Emptiness Within' rappresenta quindi un passo in avanti rispetto al pur interessante 'A Bleak Reflection' che vedeva le idee del quintetto concretizzarsi con maggiore fatica a causa di una fretta esecutivo-compositiva che ne minava la stabilità. Oggi, invece, pur non raggiungendo il massimo equilibrio nelle proprie strutture i brani risultano più dinamici e compatti a fronte di una qualità complessiva che supera abbondantemente la media delle uscite di genere e non. I riferimenti non sono cambiati, però, dato che i De Profundis si rifanno a quanto My Dying Bride e Paradise Lost hanno già scritto sul fronte death/doom, ma grazie alla sempre più pressante componente progressive i nostri provano a dire la loro attraverso intuizioni che dilaniano l'atmosfera cupa e furiosa che padroneggia nell'ora quasi di musica, e lo fanno con cognizione e disinvoltura tecnica - ulteriori aspetti migliorati. Probabilmente era lecito aspettarsi una crescita più sostanziosa, se non definitiva dopo ormai tre album ed oltre un lustro d'esperienza, però vogliamo credere che i De Profundis siano indietro di un disco in quanto a perfezionamento del loro stile, e che il prossimo lavoro sarà quello della consacrazione di un talento che ancora non riesce ad esprimersi come dovrebbe.
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