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DARK SUNS: SWANLIKE

data

28/11/2004
80


Genere: Progressive Dark Metal
Etichetta: Voice Of Life Records
Anno: 2003

Amanti di Anathema, My Dying Bride e Opeth, preparatevi a mettere mano al portafoglio, se queste band sono la vostra ragione di vita avete trovato chi può affiancarsi alla loro missione sonora.

I Dark Suns non provengono dalla nebbiosa terra d'Albione, nè sono un parto della gelida Svezia, ma a sorpresa provengono dalla Germania, che inaspettatamente ci regala questo gruppo di progressive dark metal. Infatti i Dark Suns pur presentando gli evidenti influssi di Opeth, My Dying Bride e Anathema, riescono a miscelarli dandone una rilettura personale e coinvolgente: rispetto ai My Dying Bride risultano meno oppressivi ed oscuri, pur riprendendone l'indole disperata; rispetto agli Anathema risultano più grezzi e potenti, pur avendo il medesimo gusto per sonorità melliflue e sognanti; dagli Opeth prendono il gusto progressivo e la potenza del death, ma risultando molto meno ancorati a quest'ultimo rispetto alla band svedese.

La bravura di questi cinque tedeschi sta nel saper miscelare tutto ciò in canzoni bellissime ed ispirate dove la voce del batterista/cantante Niko Knappe passa da oscuri growling a sognanti parti pulite, su un tessuto musicale sempre cangiante ed in grado di coniugare potenza e melodia in maniera perfetta; ma soprattutto la ricchezza della scrittura musicale vi si rivelerà solo con gli ascolti, dato che ad ogni passaggio si scoprono particolari nuovi che in precedenza non erano emersi.

A testimonianza di ciò, il brano d'apertura (anche title track) è uno stupendo affresco di undici minuti, in grado di ergersi come piccolo classico nella sua rilettura da sogno di sonorità tipiche degli Opeth; ma la qualità del disco è altissima: col dark metal alla Anathema di "Infiltration" e i richiami ai My Dying Bride con "The Beauty Beyond Your Eden", si sfiorano vette emozionali altissime. Ma le successive "The Virtous Dilemma" (con ricami acustici da sogno) e "Inside The Final Dream" non sono da meno, con quest' ultima che si presenta come una sorta di poesia in musica. A chiudere, ufficialmente, il disco ci pensa "The Neverending" eterea e sognante come non mai nel suo disperato incedere. Alla track list vengono poi aggiunte due bonus track: "In Silent Harmony 2" un breve strumentale di poco rilievo e "Suffering" ripresa da un demo del '98, in pieno stile My Dying Bride, ma troppo tediosa in alcuni passaggi.

I testi ruotano attorno al concetto della diversità come valorizzazione dell'invididualità, pur potendo ciò portare ad una sorta di isolamento, ma non mancano richiami a temi come le relazioni personali, la vita dopo la morte e lo scorrere inesorabile del tempo.

L'unico neo di questo splendido cd è la produzione confusa e non nitida, oltreche una maggiore maturità nello sviluppo del songwriting, ma sarebbe pretendere la perfezione assoluta all'esordio; anche così "Swanlike" rimane un acquisto irrinunciabile, una necessità se ricercate certe sonorità ed atmosfere, soprattutto per non farsi trovare impreparati all'uscita del nuovo cd della band "Exsistence" in arrivo nel 2005. Dategli fiducia non vi deluderanno.

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