DANKO JONES: Leo Rising
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07/11/2025Sempre più diretti ed impeccabili, per rigore e coerenza. Provocatori di rock‘n’roll. Senza strafottenza. Unico obiettivo: divertimento sano. Dalla filosofia Motörhead: scrivere, comporre, per tornare a salire su un palco, live dopo live! Un disco ogni due anni. ‘Leo Rising’ è il dodicesimo. Personalità quella di Danko di chi è catalogabile solo facendo riferimento al proprio nome. Attinge da altri per devozione, ma poi concretizza con il proprio gusto distintivo. Suono della chitarra più simile possibile a quello che emetterebbe vocalmente un ragazzino, emulando un suo idolo, “suonando” una chitarra immaginaria. E basso dal suono grasso a contrastare. Batteria serrata, incisiva, che suda energia, focalizzata sulla velocità. Suoni da campanaccio a stemperare. Tracce turbo che invitano cori come inni. A tratti cantato che tartaglia sul ritmo ("Gonna Let It Go"). E se i Kiss apostrofavano "Should I stay or should I go" (The Clash) in "Getaway" (1975, ‘Dressed To Kill’), i Danko Jones si travestono da mascherati in un video parodia emulando gli zombi Wicked Lester, ma non scherzano: in audio le corde della chitarra principale sono quelle di Marty Friedman e "Diamond In The Rough" assume connotati metallici ad evocare Vinnie Vincent. "What You Need" esprime tutta la potenza del power trio. Non oso immaginare l’autorità di questo suono grasso (basso), instancabile (batteria) e propagante (chitarra), in versione live! La scelta di iniziare "Every Day Is Saturday Night" con il ritornello, spinge l’ascoltare ad essere contagiato, ma è nel suo bridge, nel fraseggio senza voce, che la sezione batteria manifesta la sua verve con semplice tocco, che trasforma la benzina Danko in carburante premium. "I Love It Louder" è un sensazionale omaggio ai Sex Pistols: suono provocatorio e inno dalla componente celebrativa (la traccia più bella!). Sapore quasi southern rock il cantico successivo "I’m Going Blind" (traccia highway). Traccia da Jim Jones All Stars "Too Slick For Love" e dall’intro alla Iggy Pop (‘Lust For Life’). Rispetto ad ‘Electric Sounds’ (2023) ho percepito ancora più amalgama compositiva tra i tre poteri canadesi, nonostante le distanze, visto che ognuno ha registrato per conto proprio. Album più impattante, per via dell’espressività dei tre strumenti, e soprattutto un prodotto al passo con i nostri tempi frenetici. Per fedeli e non solo.


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