CREST OF DARKNESS: GIVE US THE POWER TO DO YOUR EVIL
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16/11/2007I Crest of Darkness tornano nella scena estrema con il loro quinto album dal nome 'Give Us the Power to Do Your Evil', pubblicato il 9 Novembre per la My Kingdom Music. La band, proveniente dalla Norvegia, è attiva dal 1993 ed ha registrato questo ultimo disco negli Outer Sound Studios a Roma. Si può definire sicuramente un disco curato nei minimi particolari anche andando oltre l'aspetto musicale, infatti è da segnalare la presenza nel cd di materiale extra quali il video davvero ben realizzato della terza traccia "Druj Nasu", testi (che vertono sull'oscurità, la distruzione e l'introspettività) ed informazioni sulla band. Sin dal primo ascolto la cosa che più risalta alle orecchie dell'ascoltatore è l'ottima tecnica della band, che dimostra per tutto il tempo di non essere alle prime armi con gli strumenti utilizzati. In particolar modo è da menzionare l'ottima padronanza dei due chitarristi Rebo e Kjell Arne Hubred, che contribuiscono a creare il muro sonoro basato in primis proprio sulle chitarre. Oltre ai classici riff veloci "a zanzara" tipicamente Black Metal viene dato anche molto spazio alla presenza di interessantissimi solos che non fanno altro che donare personalità all'intero album, sposandosi perfettamente con la violenza sonora che domina per tutti i 43 minuti di durata. Ottima è anche la tecnica degli altri componenti della band: la batteria è ben suonata ed impone sia ritmi senza respiro che mid tempos trascinanti (ottimo esempio è la traccia "Druj Nasu", una delle canzoni di spicco dell'intero disco); e lo scream del vocalist Ingar Amlien risulta tagliente in certi frangenti e bestiale in altri. Pur seguendo una linea Old School l'album è anche composto da pesanti influenze tipicamente Black/Thrash; che spiccano in particolar modo nella quinta traccia "Your Demons", dove la violenza trascinante e cadenzata dei riff domina ispirando sano headbanging. La produzione ineccepibile poi fa godere pienamente di tutte le varie sfaccettature che presenta l'album, che nel complesso è definibile come un devastante viaggio nella musica estrema.
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