CORDE OBLIQUE: A HAIL OF BITTER ALMONDS
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25/07/2012Ascoltare questo CD è come ascoltare voci, suoni e testi di un'altra epoca, di un altro decennio, eppure allo stesso tempo è viva la sensazione di ascoltare un disco dell'epoca attuale. Non è possibile direte voi? E perche', perche' non dovrebbe essere possibile? Viviamo forse in un periodo storico dov'è possibile catalogare, collocare, come in uno scaffale da supermercato, un genere musicale che possa definire in senso compiuto quanto musicalmente ascoltabile, o per l'esattezza quanto rappresentativo di questo decennio? Purtroppo no. La musica attuale è una cazza di generi diversi, misti, amalgamati, fusi, alternativi, scoppiati: insomma, tutti figli "bastardi", alcuni ancora nescio nomen, altri no. E lo stesso genere alternativo cosa definisce tutto sommato, un genere musicale figlio di chissa chi, nato da ricettacoli ora diversi, ora uniti, sfusi, poi riuniti, riacchiappati, mischiati alla meglio alla peggio e tuttavia sommati, sottratti a questo secolo. E se i Corde Oblique scelgono di proposito una linea netta così apparentemente fuori tempo, allora è giusto cosi'. La registrazione dei pezzi è eccellente, la diverse voci femminili che si rincorrono nell'album non hanno niente da invidiare a vocalist tanto apprezzate perchè straniere (questo maledetto vizio italiano esterofilo), e ci riferiamo a gente come Grace Slick, Nico e Beth Gibbons (rispettivamente Jefferson Airplane, Velvet Underground e Portishead). Tutti brani che raggiungono le corde intime, certo non sempre con la stessa intensità, ma modulate da tocchi di piano fugaci quanto intensi, e maledettamente introspettivi nella sua accezione piu' profonda. A colpirci intensamente sono "A Hail Of Bitter Almonds", "La Madre Che Non C'è", "Le Pietre Di Napoli", "Crypta Neapolitana", Le Piccole Cose", "Su Un Dipinto Di Giovanni Bellin", ma è comunque ancora una volta l'insieme delle virtù a farci apprezzare un lavoro che conferma lo spessore artistico e la sensibilità non comune di Riccardo Prencipe e della sua creatura.
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