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CLOVEN HOOF: EYE OF THE SUN

data

26/06/2006
69


Genere: Heavy Metal
Etichetta: Escape Music
Anno: 2006

Nello sconfinato novero dei come-back di questo primo scorcio di nuovo millennio trovano spazio anche i Cloven Hoof, band britannica che figura a pieno titolo come parte della NWOBHM anche se a movimento già affermato. Un ritorno "anomalo" se si considera che l'unico membro originario è Lee Payne. Magari, presentarsi con altro nome sarebbe stata scelta opportuna, ma ormai è risaputo che ultimamente conta molto di più il valore e l'importanza del monicker(che genera euforia ed aspettative), piuttosto che il contenuto dei dischi il più delle volte assai poco ispirati. I Cloven Hoof, invece, si piazzano nel mezzo di questa considerazione. "Eye Of The Sun" è un buon disco, ma certo non è un disco di cui sentivamo la mancanza ciononostante non suoni retrò, e più di uno spunto risulta al passo coi tempi soprattutto nelle linee vocali dove Matt Moreton si presenta come una sorta di Lizzy Borden che fa il verso a Zack De La Rocha. Di questo ne godono brani come l'iniziale "Inquisitor" e "Golgotha", probabilmente i migliori momenti del disco in cui i riff si fanno "freddi e taglienti", la ritmica esplosiva ma in grado di cambiare più volte il passo sulla scia dettata dalla soluzione del momento che durante l'intero lavoro percorre più strade. Dagli stacchi atmosferici ed "oscuri", a quelli rabbiosi, a quelli cadenzati. Purtroppo, metà del disco non raggiunge questi livelli, ed a volte riesce a stupire negativamente quando i nostri si cimentano in brani melodici mediocri che niente hanno a che fare con l'incedere generale, risultando anche pacchiani come in "Cyberworld", oppure ingenui in "Eye Of The Zombie"(ma come si fa ad intitolare una canzone "L'occhio Dello Zombie"?). Un lavoro riuscito a metà, insomma, che sembra risentire dell'ingerenza indiretta dei nuovi membri che sul piano stilistico hanno un piglio più moderno, mentre Payne, ancorato più al passato, riesce a stento a far convivere i due aspetti che spesso si incontrano, ed allo stesso tempo si scontrano a scapito di un equilibrio che si avverte nel mood generale del CD, ma non nella sostanza.

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