CELLAR DARLING: The Spell
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17/10/2019La libertà espressiva e la voglia di andare oltre i cliché, senza rimpianti, con il coraggio di cambiare e lasciarsi alle spalle il passato è l’unico precetto al quale i Cellar Darling vogliono sottostare. La band vede tre ex protagonisti degli Eluveitie, i quali forse non si sentivano totalmente liberi di esprimere loro stessi in quel contesto, tanto da creare questa nuova creatura. The Spell è un concept album che parla della morte, immagine che ha nel corso della storia affascinato talvolta, ed angosciato, proprio per il mistero innegabile che la contraddistingue. Una danza di sensazioni ci avvolgono, dicotomia di intenti che tra amore ed odio ammalia, senza se e senza ma. In tal senso Anna Murphy si dimostra, ove ce ne fosse bisogno, interprete di assoluto valore, voce poliedrica che tra angelici riflessi e mortale fascino lascia senza fiato. L’album ruota intorno al concetto di folk rock, con divagazioni metal: una sorta di death in stile Amorphis, per affini sonorità e grazia, in una chiave però più “pagana”. Al di là delle catalogazioni, veniamo investiti da armonie e strutture che non danno nulla per scontato di sé, emotività che sublima dalle immagini all’aria che respiriamo tra le note, inebriandoci. Immagini chiaro scuro si susseguono di fronte a noi, preghiera che si alza, creatura dai lineamenti muliebri che rassicura, immagine tra le ombre illuminata d’improvviso dalla luna. Viaggio nei ricordi passati, full-length dalle tinte progressive e pop che si intrecciano, carezza che sfiora il viso e ci riporta alla mente persona scomparsa a cui siamo ancora legati, filo che attraversa l’universo conosciuto. L’icona che ne conseguè è aldilà che si manifesta nei nostri cuori, morte che tanto abbiamo odiato e che ci concede un tangibile sguardo di quiete verso dimensione sconosciuta. Consideriamo The Spell un passo in avanti rispetto alla precedente fatica in studio dei Cellar Darling, conferma che prendere la propria strada, liberamente, paga sempre.
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