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Volksmetal: Volksmetal

data

16/09/2012
40


Genere: Folk Rock
Etichetta: Premium Records
Distro: Premium Records
Anno: 2012

C'era un film del genere horror negli anni '80 intitolato "A Volte Ritornano". E mai titolo fu più azzeccato per esprimere il rammarico nel recensire il debutto dei teutonici Volksmetal che, oltre al monicker che non brilla certo per originalità in quanto è la traduzione in tedesco di folk metal, fa di tutto per riuscire ad essere un clone mal riuscito di mostri sacri che rispondono al nome di In Extremo e Subway To Sally. La proposta musicale del gruppo è una specie di sound spensierato, divertente, che cerca di traghettarci in un viaggio che però non affasciana. Una delle varie pecche di questo nuovo lavoro è rintracciabile nell'onnipresenza del suono della tuba suonata da Martin Bottlinger. Le poche variazioni sul tema vengono offerte dagli esigui spazi concessi alle banali e scontate trame di fisarmonica. Ciò che riesce in parte a risollevare le sorti del lavoro è la maniacale produzione. Il cd si apre sulle note della lineare, semplice ed allegra "Da Deifel Is A Oachkatzerl" che, grazie ad un chorus molto orecchiabile, riesce quantomeno ad essere accettabile. Le dolenti note cominciano con "Da Mäddelbänger", brano che finisce col diventare estremamente pesante e fastidioso. Con "Fürstenfeld" il gruppo cerca di strizzare l'occhio al punk rock mal riuscendoci. Ma i veri dolori prendono corpo con la lenta e noiosa "Geh Lass Ma Mei Ruah" che mette in chiara luce tutte le difficoltà tecniche della band. Il combo riesce a regalare il peggio di sé durante le esecuzioni della piatta e scontatissima "Bayer" e con "Brutaler Modelwahn", brano che sembra quasi una sigla di un programma televisivo, e di "Mausig Schaut Mei Alte Aus" che riesce quasi magicamente ad essere un incubo che farà spazientire anche l'ascoltatore placido e tranquillo. L'unico spiraglio di luce il combo lo regala con "Säuferjodler", traccia in cui si può fiocamente notare qualche flebile accenno di metallo pesante, ed un debole tentativo di variazione stilistica e con "Die Oide Goass" e "O'Zapft Is", rari episodi in cui le sonorità mollano gli ormeggi e danno campo libero alla velocità ed al ritmo. La band dimostra di non essere neanche in grado di emozionare con le ballate in quanto "Küss Die Hand Herr Kerkermeister" risulta pesante come una condanna a morte. Ma ecco giungere lo sfacelo finale con "Volksmetal Thema", brano a cui è affidata la chiusura del lavoro e che finisce per risultare uno degli "inni" più scontati, noiosi, stucchevoli e privi di un benché minimo mordente che il metal ci abbia mai regalato.

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