CAPOBRANCO: Capobranco
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01/11/2014Prendete delle maschere alla Tre Allegri Ragazzi Morti, aggiungeteci un po' di Negrita, un po' di Piero Pelù e un po' di Timoria. Mescolate tutto in uno shaker e ciò che otterrete sono i Capobranco, giovane trio padovano che esordisce su Jetglow Recordings con un buon disco omonimo. Parliamo di un lavoro omogeneo, dove pochissimo spazio viene lasciato alle sperimentazioni, badando quindi molto al sodo e conferendo solidità al progetto. Le canzoni sono molto orecchiabili (tra tutte citiamo "Ore" e "Re Di Carta", senza dubbio le migliori) e ben suonate, con il timbro di voce del cantante che ben si addice alla proposta. In una scena come quella italiana piena zeppa di gruppi che giocano a fare i vip, gli hipster o gli alternativi, è un piacere incontrare un gruppo genuino come i Capobranco, che fa della semplicità e del cantato in lingua madre la sua arma vincente. Tanto per far capire a tutti che talvolta bastano poche idee, ma chiare, per fare un bel disco.
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