BRIDGER: Bridger
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29/07/2011Che delusione! Da Terry Ilous non era facile aspettarselo. Passino i suo mediocri ultimi lavori con gli XYZ, il suo stint nei Great White ed il progetto con Marco Mendoza, ma qui tutta la sua grinta, carisma e personalità vengono meno per mettersi al servizio di una band che cerca di piazzarsi in mezzo ad un hard rock modaiolo statunitense tanto in voga oggi, ed un country rock alla Emerson Drive. Il risultato è però un mezzo fiasco, vuoi per la pochezza del valore dei singoli brani, vuoi perché, come genere, rimangono sospesi in un limbo che non porta da nessuna parte. Insomma, non ci siamo. Il talentuoso chitarrista Glen Bridger è il principale artefice di questo progetto dove, anche la produzione stessa, è spesso lacunosa con un taglio sui medi prepotente in virtù di un'esagerazione di alti, facendo infastidire l'ascoltatore ad ogni piattata o riff di chitarra. Anche la stessa prestazione di Terry è parecchio sotto tono, mille miglia dai capolavori come 'Hungry', quindi non ci siamo proprio su tutta la linea, un disco che viene poco apprezzato dove pochi spunti sono degni di nota, in pratica un disco che verrà presto dimenticato. Un vero peccato per Terry che ci si augura ritrovi al più presto Mark Diglio, il suo compagno di scorribande negli XYZ in modo da offrire un disco all'altezza del suo nome.
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