BOLIN, TOMMY: WHIPS AND ROSES - I
data
03/05/2006Primo volume di una retrospettiva che ne prevede un secondo(già in preparazione), dedicata al chitarrista americano che conobbe in un pugno di mesi la gloria e la morte. I più attenti ricorderanno certamente Tommy Bolin, la sei corde che andò a sostituire l'irrequieto Blackmore nei Deep Purple nel bel mezzo del 1975, che prese parte a "Come Taste The Band", e che perse la vita l'anno successivo a soli 25 anni a causa di una overdose d'eroina. Questo "Whips and
Roses" nasce con l'intento di ridare vita ad una figura che nella prima metà dei seventies era riuscita a far parlare molto di sè in soli pochi anni, e che il tempo a seguire dopo la dipartita ha in buona parte a torto fatto dimenticare.
Sotto l'egida del fratello Johnnie, la retrospettiva presenta materiale particolare e prezioso sia perchè in parte inedito, sia perchè brani già noti vengono presentati in versioni alternative tratte dalle registrazioni di Bolin, padrone di mani talentuose da cui emerge decisa l'ispirazione hendrixiana, e la sua grande versalità verso generi di confine come il jazz-rock che contribuì alla sua crescita professionale attraverso l'esperienza con Billy Cobham nel disco dell'ex Mahavishnu Orchestra "Spectrum". Ma il meglio ed il sunto corposo delle sue doti tecniche, nonchè compositive, si fanno sentire nella lunga "Flying Fingers", 16 minuti di improvvisazioni dalla disarmante semplicità. E certo non passa inosservata una nuova versione di un suo classico che darà anche il titolo ad uno dei suoi due album solisti, "Teaser", rinvigorita da vena più hardeggiante e "sporca". Quindi, si può tranquillamente affermare che il materiale già edito di Bolin, al cospetto di questo disco, non basta del tutto se si vuole approfondire il discorso relativo all'artista dell'Iowa. Ed in attesa della seconda parte, è consigliato senza condizioni partire da queste dieci esaustive tracce per cominciare in anticipo a planare tra e con le "dita volanti".
Commenti