BLUTMOND: THE REVOLUTION IS DEAD
data
02/12/2012Le loro radici affondano nel black metal, e qualche rimasuglio vive ancora nella loro evoluzione: ci risparmiamo il lungo elenco di stili e coordinate che rendono prezioso questo 'The Revolution Is Dead' definendolo semplicimente avantgarde. Ma nel vero significo del termine e non certo per convenienza. A due anni di distanza dal precedente album 'Thirteen Urban Ways 4 Groovy Bohemian Days' la band svizzera compie un notevole passo in avanti in termini di qualità, riesce e tenere meglio le briglie delle scorribande strumentali, e le composizioni godono di maggiore fluidità pur rielaborando in corsa più volte ritmiche ed arrangiamenti. Di idee ce ne sono da vendere - non è poi così comune far convivere jazz e gothic all'interno di altri generi essi stessi agli antipodi - di incursioni in generi disparati ed escursioni oltre il concetto stesso di metal pure, e la padronanza degli strumenti acquista più valore adesso che viaggia di pari passo con le soluzioni melodiche. In pratica, per il quintetto elvetico la rivoluzione non è finita per niente nonostante l'assolutismo del titolo del disco dica il contrario - rimanda al tema trattato nei testi, quello del corpo della donna venduto dai mass media (da qui l'artwork di copertina di dubbio gusto, ma palesemente provocatorio). A tutto questo si aggiunge una vena sperimentale mai autoreferenziale, ed una produzione che non lascia indietro neanche il più piccolo dei particolari.
Commenti