NILE: ANNIHILATION OF THE WICKED
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26/05/2005Ci era stata promessa devastazione, fin dal titolo, e le promesse vanno fatte per essere mantenute. Tornano i Nile, stavolta in tre: via Vesano e Laureano, con Sanders e Dallas e occuparsi in toto delle parti vocali e il greco George Kollias dietro le pelli. Differenze tecnico-esecutive? Nessuna. Torna una band che ha saputo ridefinire il concetto di death metal negli ultimi anni, a partire dal gioellino “Amongst The Catacombs Of Nephren-Ka” passando per il brutale “Black Seeds Of Vengeance” e l’ultimo, magniloquente “In Their Darkened Shrines”, lavoro forse troppo verboso, atto più a mettere in luce il contesto egiziano all’interno del quale la band si è sempre mossa che l’effettivo valore dei pezzi targati Nile. Questo nuovo “Annihilation Of The Wicked” invece promette pura ostilità fin da “Cast Down The Heretic” (preceduta da una breve introduzione egizia), forse uno dei pezzi più brutali e dall’attacco più violento nel songbook dei californiani; snellito degli orpelli pseudo sinfonici che appesantivano eccessivamente il precedente disco, “Annihilation” non lascia scampo nemmeno quando si tratta di rallentare nella tenebrosa title-track o muoversi a velocità intermedie, esemplare in tal senso la già diffusa da tempo “Lashed To The Slave Stick”. Menzione d’onore anche per l’opus conclusivo “Von Unaussprechlichten Kulten”; difficilmente si sarebbe potuto chiudere l’album con un pezzo altrettanto azzeccato, sorta di riassunto degli umori del di questo magnifico platter. Qualcuno potrebbe definirlo il solito disco di mestiere; altri un lavoro che non sviluppa abbastanza gli spunti del disco precedente, resta il fatto che “Annihilation Of The Wicked” è un prodotto che la stragrande maggioranza delle band si sogna nelle proprie fantasie erotiche, e sarebbe anche superfluo aggiungere altro. Se state leggendo questa recensione, significa che i Nile, almeno un po’, vi interessano; se i Nile vi interessano, sapete già cosa fare.
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