BLOODWRATH: THE HATE EFFECT
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09/06/2011Disco di esordio per i britannici Bloodwrath, un quintetto di giovani e incazzatissimi deathster capace di mescolare moderno e tradizione in unico blend ricco di sfumature. Blast beat infernali, breackdown spezza-gambe, violenza mista a un gusto melodico di derivazione scandinava ("Hyperchrist"), e una produzione che più moderna non si può: batteria pompatissima e triggerata, suoni puliti e micidiali al contempo, fraseggi tecnicissimi, ma non complicati ("Served In Silence"), momenti di pura violenza groove con il muro sonoro di chitarre e basso ("Existence"). Insomma, i ragazzi hanno deciso di percorrere il sentiero tracciato dalla band rivelazione di qualche anno fa, Annotation Of An Autopsy, però, bisogna dirlo, il songwriting risulta poco ispirato se lo si paragona ai connazionali. I pezzi mancano di quel mordente che lascia a bocca aperta, sono tecnicamente perfetti, ma nulla di più. Difatti, andando oltre al groove tellurico di "Regression", ci troviamo di fronte alla thrashy "Against The Tide", pezzo che per quanto carino e potente scorre via fin troppo facilmente e non resta nella memoria. Così come gli altri, in particolare la conclusiva "The Hate Effect". Quindi possiamo dirvi che questi ragazzi sanno il fatto loro, suonano bene, si presentano con un'ottima produzione, sono capaci di mantenere un buon equilibrio tra moderno e vecchia scuola, ma sono ancora carenti di idee originali. Teneteli d'occhio, comunque.
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