BEHEMOTH: THE APOSTASY
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05/07/2007Attesissimo da tutti gli appassionati del genere, dopo un "silenzio" iniziato dal 2005, anno della pubblicazione dall'eccellente "Demigod", i polacchi Behemoth tornano alla ribalta con questo nuovo, ottimo album. Le tematiche care ai nostri non sono cambiate: divinità pagane in perenne lotta col dio cristiano e le sue legioni, occultismo ispirato dai testi di Crowley e antiche civiltà. Musicalmente qualche piccolo cambiamento è da segnalare: delle influenze black, che hanno contrassegnato inizialmente il cammino musicale dei Behemoth, scemando album dopo album, non vi è rimasta alcuna traccia. Quello a cui ci troviamo di fronte, signore e signori, è un purissimo album death metal, molto carico di attitudine e violenza, e suonato maledettamente bene. Le influenze vanno ricercate nei Morbid Angel, ma è abbastanza chiaro che anche il capolavoro "Stench Of Redemption" dei Deicide è stato largamente apprezzato dai quattro, e in ogni traccia se ne sente l'eco. Fin dall'inizio i Behemoth non sembrano voler nascondere le proprie intenzioni: dopo la potente e breve intro, si inizia subito a prendere a mazzate sui denti l'ascoltatore, con furenti blast-beat persi in un labirinto di contro-tempi ed elaboratissimi riff, guarniti da un'apprezzabilissimo lavoro solistico. Brani piuttosto brevi, violentissimi e allo stesso tempo elaborati. Da segnalare la bella "Inner Sanctum", nella quale la band schiera alla voce un'ospite d'eccezione: Warrel Dane dei Nevermore. Insomma, un ottimo ritorno per il combo polacco. Pollice più che mai in su.
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