BANGALORE CHOIR: Cadence
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15/09/2010David Reece è una gradissima ugola prodotta dagli States, ma anche uno dei singer più sottovalotati e forse sfortunati degli utlimi 20 anni e più. Prima con gli Accept , poi con l'esordio degli stessi Bangalore Choir, ha composto due pietre miliari dell'hard rock rimaste però nell'ombra per svariati motivi. Fortunatamente negli ultimi anni è tornato in auge prima con il progetto Gypsy Rose, e poi con il suo primo disco solista. A vent'anni di distanza David corona questo splendido periodo di forma con questo 'Cadence' che fa appunto seguito a 'On Target' del 1992. Abbiamo tra le mani un prodotto che forse supera il suo predecessore, la sua voce la fa da padrone, i riff potenti ed i ritornelli ben costruiti e di sicura presa completano il tutto. Posso tranquillamente affermare abbiamo un velenoso cocktail di Whitesnake di fine anni '80, Treat di 'Coupe de Grace', e una spruzzata di Ghottard. Insomma, una bomba per la quale la sbronza è facile ed immediata. Per citare qualche pezzo che si staglia sopra gli altri (ed è un'impresa ardua) cito "Martyr" e "Living Your Dreams Everday" come potenziali singoli, "Tomorrow" e "Power Trippin'" per l'hard più tirato, mentre l'autobiografica "Still Have A Song To Sing" e "Never Say Goodbye" come pezzi più d'amosfera dove si ascolta un David intimo ed ispiratissimo. "Surrender All Your Love" pone la parola fine a questo gioiello, è un immenso piacere avere ritrovato in piena forma questo eccezionale artista che ha sfornato un disco vero che supera quello d'esordio per qualità, produzione, anima e sudore.
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