BAI BANG: Best Of Four
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03/06/2019Attivi dal 1987, gli svedesi Bai Bang propongono un Best Of dopo il loro nono album (per la loro discografia completa rimandiamo alle info della loro pagina Facebook), che abbraccia i loro quattro migliori lavori, almeno secondo quella che è l'opinione dell'autore e membro fondatore della band, Diddi Kastenholt. Il curriculum di questa formazione è di tutto rispetto: hanno aperto e suonato per Mr. Alice Cooper, R.J.Dio, L.A. Guns e altri grossi nomi. Insomma, non sono proprio di primo pelo i Nordici. Ogni singolo pezzo è potente, anche le ballad, con delle distorsioni tipiche degli shiny '80, molto tirate e lievemente acide. Ogni singolo mattoncino ritmico che basso e batteria mettono insieme è una struttura solida su cui gli esacordati della formazione possono giocare e divertirsi, e pompano mantenendo sempre scansione e struttura molto presenti, come il buon vecchio hard rock anni '80. E forse il loro difetto maggiore è proprio l'eccessiva aderenza a quel panorama musicale ormai datato. Tecnicamente molto bravi, si sente la grande esperienza, e sarebbero fenomenali se fossimo ancora nel 1984. Ma ad oggi, sono solo un gran bel gruppo per i nostalgici di quel feeling musicale. Non fraintediamoci, però: sono sicuramente tra i migliori europei che suonano questo genere, e l'album è molto molto piacevole, per nulla noioso sia nella sequenza delle canzoni sia nella scelta delle stesse (ricordiamolo, è un Best Of). Fa scendere la lacrimuccia e fa salire alla ribalta il tamarrone con i capelli cotonati e l'orecchino a forma di crocefisso che è in noi, ma non ti scrolli di dosso quella sensazione che da un momento all'altro Reagan e Tatcher dichiareranno guerra all'URSS. Nel complesso, in definitiva, nulla di nuovo dalle casse dello stereo, ma è un nulla di nuovo piacevole.
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