ATROCITY: AFTER THE STORM
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21/10/2010Tornano sulle scene a due anni dall'album di cover anni 80 'Werk 80 II' i tedeschi Atrocity e lo fanno in una veste assolutamente inedita come ormai ci hanno abituato da un po' di tempo a questa parte. Già al primo sguardo della copertina si può capire quanto ormai siano lontani gli esordi death metal, e questo starebbe capitando anche al sound gothic industrial a cui ci avevano abituato nei lavori precedenti. Per 'After The Storm' Alexander Krull si avvale della presenza della sorella Yasmin, che oltre a darci ampia prova delle sue capacità vocali, rappresenta il primo elemento di innovazione per la band. A far da padrona in questo nuovo disco è una musica che abbraccia le caratteristiche tipiche del folk, melodie delicate, suggestive e piene di atmosfere, al cui ascolto sembra aprirsi tutto un altro mondo. Per darle modo di esprimersi al meglio, ecco che vengono lasciati da parte tutti i riff più pesanti di chitarra (anche se in misura più leggera rimane qualcosa in alcuni passaggi) e privilegiati arpeggi più soft e acustici nonché strumenti etnici come flauti e tamburelli. Soddisfacente è la perfomance di Yasmin, la cui voce, oltre a fare da buon contraltare a quella un po' meno pulita di suo fratello Alexander, illumina le musiche presenti. Il risultato è un disco piacevole, che si lascia ascoltare, in cui accanto a pezzi ben riusciti come "Call Of Yesteryear", "Black Mountain", "Goddess Of Fortune And Sorrow" e "The Otherworld" se ne trovano altri meno incisivi, in particolare "Silvan Spirit" e "As The Sun Kissed The Sky", che non permettono di dare un giudizio pienamente positivo...
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