ASSIGNMENT: Reflections
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26/08/2020Gli Assignment giungono al loro quinto full-length con un nuovo batterista, Michael Kolar (Horseman, ex Almanac) e con una serie di tracce in cui il chitarrista Goran Panic dimostra di voler sottolineare più che in passato le proprie origini serbe (benchè il musicista sia cresciuto in Germania). Così, ad esempio, i brani di apertura "Trilogia Balkanica" e "Mercyful Angel" (un pezzo aggressivo, caratterizzato da una ritmica serrata) rievocano il ventesimo anniversario dal bombardamento della NATO in Serbia, mentre la title-track è dedicata a suo padre, costretto ad emigrare in un altro paese per mancanza di lavoro. Non sono tuttavia queste le uniche tematiche trattate dagli Assignment, una band che comunque presenta uno stile alquanto vario, con influenze power/prog (Conception, Symphony X), prog metal (Vanden Plas, Poverty's no Crime: tra l'altro il bassista Heiko Spaarmann suona pure in quest'ultima band e anche il loro chitarrista Marco Ahrens compare come guest in un paio di brani), o con un tocco neoclassico alla Royal Hunt (evidente ad esempio in "Obsession"). I brani, del resto, sono in genere alquanto articolati, con diversi temi, stacchi atmosferici e ripartenze, che rendono la loro musica sempre suggestiva e mai scontata: sotto questo profilo, meritano una menzione speciale le tracce conclusive, "Unknown Hero" e "Silent Nation" dal minutaggio più elevato e nelle quali la band esalta il suo lato più progressive. Molto bravo il cantante Diego Valdez, dotato di una notevole estensione vocale, supportato spesso da seconde voci femminili: anzi, nel brano "Endlessly" questi duetta a tutti gli effetti con la cantante argentina degli Inner Stream, Inés Vera-Ortiz. A conti fatti, possiamo dire che con 'Reflections' la band dimostra di avere le idee chiare, riuscendo a trovare un ottimale equilibrio tra potenza e melodie, così come tra parti più dirette e aggressive con altre più tecniche e complesse. Buon disco, che merita di essere attenzionato.
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