ARCH ENEMY: KHAOS LEGIONS
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22/07/2011Mettere giù una linea di basso e poi copiaincollarci sopra riff e linee melodiche non è come comporre un album. Soprattutto se si tratta prima di tutto di autoplagio, di riciclo di idee messe insieme anche in malo modo. In più è ricorrente un certo deja-vu in questo 'Khaos Legions' in quanto, brano dopo brano, sembra sempre esserci qualcosa che ti ricorda qualche altro passaggio ascoltato già chissà quando, o il tema melodico principale di brani di quanlcun altro. Non basta il lavoro enorme della Gossow a tenere su il livello di un album privo di mordente e dell'ispirazione che gli Ammott sono stati capaci di infondere nelle prove trascorse. In più, se consideriamo pacchianerie assortite come titoli di brani del tipo "Under Black Flags We March", che magari provocherà un'erezione a qualche defender convinto, allora vuol dire che davvero non ne hanno più. E mi riferisco ai contenuti dentro cui si specchia anche il contorno, vuoto nella maggioranza dei casi. Cosa si salva? Niente, Gossow a parte, s'intende. Delusione, quindi, per un band dalle potenzialità enormi.
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