AOSOTH: IV: An Arrow In Heart
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18/03/2013Congelato temporaneamente il progetto Antaeus, Hervé e soci hanno proseguito il loro discorso musicale attraverso gli Aosoth prima con un debut album dai toni sin troppo crudi, e un black metal troppo standard per poter dare il giusto peso alla nuova band. In seguito è arrivato 'Ashes Of Angels', che già di per sé può contare su brani come l'opener che cominciava ad anticipare gli elementi progressive che faranno la fortuna dell'acclamatissimo 'III - Violence & Variation', uno dei migliori album del 2011. Tra split, uscite speciali (dischi in versioni interamente strumentali) ed un Ep non proprio all'altezza della band, esce a distanza di un anno il nuovo album dei francesi. L'attesa per l'episodio che sprigiona violenza si fa attendere: la titletrack ci tiene sulle spine rimarcando le stesse orme del passato, ma con uno spirito più ragionato e dando più peso al creare la giusta atmosfera malsana nei suoi lunghi undici minuti. Il suo finale si aggancia alla grande con la seguente "One With The Prince With A Thousand Enemies". Stavolta il mood generale del disco pare voler portarsi dietro gli attacchi malsani di gente come Deathspell Omega, con stacchi e blast che permeano i riff a volte anche dissonanti di INRVI. Prima del gran finale con "Ritual Marks Of Pestilence", tocca a due strumentali. Inattesa la presenza di esse in questo disco: certo va bene proporre una soluzione del genere in un album, ma due brani abbastanza anonimi uno di seguito l'altro è anche troppo, e come solito in questi casi è innegabile definire l'inutilità delle stesse. Come dicevamo tocca chiudere il cerchio ad un altro lungo brano. Un album che celebra il ritorno del trio con undici minuti, e si congeda nel migliore nei modi con un altra trovata della loro, dove la fa da padrone un tappeto percussivo incessante e spietato. Siamo molto lontani dalla freschezza compositiva di 'III', ma 'IV' a differenza del precedente ha soltanto bisogno di essere ascoltato senza fretta.
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