ANGBAND: RISING FROM APADANA
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15/09/2008Questo ‘Rising From Apadana’, opera prima degli iraniani Angband (curioso il nome di derivazione Tolkien!), è davvero un disco coraggioso; il perché è presto detto: l’heavy metal in Iran è illegale, e ci vuole molto fegato per mettere in piedi una band e realizzare un album da quelle parti. E per questo fattore extra musicale, questa band è senza dubbio da ammirare. Peccato però che, musicalmente parlando, alla fine il disco in questione non sia poi questo grande capolavoro, anzi, secondo la mia opinione, questo è un album decisamente di modesto valore, che raggiunge la sufficienza ma nulla più. Il sound proposto è una copia fedele di quello degli Iced Earth di inizio carriera (pre ‘The Dark Saga’ per capirci), uno US power basato su ritmiche telluriche ed incalzanti, con linee melodiche epiche ed evocative, ma purtroppo l’ispirazione grandiosa ed il songwriting vincente propri della band di Jon Schaffer sono lontani anni luce; anche il singer Ashkan Yazdani passa tutta la durata del cd a tentare di imitare Matt Barlow, nello stile regale e nel tono intenso, ma il risultato non è molto buono, e spesso, più che epico e drammatico, suona quasi lagnoso e più volte fuori luogo, lui come i cori in falsetto in stile Cirith Ungol che si sprecano nel disco. Sette canzoni (delle quali due strumentali) per una produzione decisamente raw che non contribuisce a migliorare il prodotto finale, di certo non un disastro, ma un lavoro che lascia un poco il tempo che trova. Peccato, perché vista la forte componente esotica, questo disco, se meglio fatto, poteva essere decisamente interessante.
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