AN AUTUMN FOR CRIPPLED CHILDREN: LOST
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20/04/2010Black metal, depressive volendo scandagliare al meglio la proposta, e post rock. Questo il tema di fondo degli An Autumn For Crippled Children, band olandese che si affaccia sul panorama dell'estremo ampiamente consapevole dei propri mezzi, e ben decisa a farsi spazio esclusivamente sul fronte emozionale: oscuro, schizzato, psicotico. Niente di nuovo, quindi, sul piano delle idee. Concettualmente moderne, ma già valorizzate da molte altre realtà di settore. Alchè, 'Lost', titolo emblematico, si lancia in sfuriate nervose e feroci a cui contrappone momenti e stacchi atmosferici, inserti armonici malinconici d'estrazione rock come nei migliori esempi di struggimento strumentali d'avanguardia. Le melodie, sempre presenti, sempre in primo piano, tracciano in modo profondo le coordinate stilistiche di un disco che non suona come un esordio, ma come il frutto di un gruppo navigato alle prese con la sua prova migliore. Una partenza con vantaggio che potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, ma la personalità dei nostri è tale da non dover compromettere il patrimonio artistico che serba in sé. Certo, nello specifico, sviscerando l'album secondo dopo secondo è possibile incappare in qualche banalità, però l'intensità è talmente alta che stronca sul nascere ogni sorta di dubbio: 'Lost' ti afferra per il collo e ti urla in faccia tutta la sua disperazione, tutto il suo malessere esistenziale, l'odio che cova dentro accumulato in quella stanza come da copertina in cui sedie a rotelle vuote sono la testimonianza della non-vita, della malattia mentale che oltraggia il destino di chi non ha speranza. O forse è quella la vita vera, la liberazione dell'essere?
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