WOLFMOTHER: nuovo album a febbraio 2016
Los Angeles, CA 20 novembre 2015 – I WOLFMOTHER, già vincitori di un Grammy Award, pubblicheranno il loro nuovo attesissimo album VICTORIOUS il 19 febbraio su Universal Music Enterprises. I fan hanno avuto un piccolo assaggio del disco ieri, quando Zane Lowe ha fatto ascoltare due canzoni, “Victorious” e “City Lights”, durante il suo programma radiofonico Beats 1.
Chi pre-ordinerà VICTORIOUS su iTunes riceverà immediatamente il download di “Victorious” e “City Lights”.
I pre-ordini, comprensivi di bundle esclusivi, sono disponibili qui: http://smarturl.it/wolfmotherstore.
I Wolfmother, che supporteranno VICTORIOUS con un tour in Nord America dal 24 febbraio, hanno invitato i loro fan a creare la loro versione colorata dell’artwork di VICTORIOUS utilizzando l’app Recolor (creata da Sumoing) con i risultati che potete vedere QUI.
Il seguito di Cosmic Egg del 2009 e di New Crown dello scorso anno è un’elettrizzante testimonianza dell’arte del compositore, cantante e chitarrista Andrew Stockdale.
Registrato agli Henson Studios di Los Angeles con il produttore Brendan O’Brien (Pearl Jam, AC/DC, Chris Cornell, Bruce Springsteen), l’album contiene canzoni taglienti, cariche d’inventiva e senza compromessi: canzoni che possono già essere annoverate tra le migliori mai scritte dalla band. Stockdale iniziò a lavorare sul disco lo scorso gennaio nel suo studio Byron Bay nel New South Wales, occupandosi di tutti gli strumenti e utilizzando il medesimo approccio impiegato per l’album di debutto una decina di anni fa.
“Agli esordi suonavo chitarra, basso e batteria, e presentavo poi le mie idee al resto della band con cui mettevo mano agli arrangiamenti”, dichiara. “Ho pensato che sarebbe stato bello tornare a quell’approccio, realizzando i demo e suonando tutto. È un buon modo di lavorare perché lo stile risulta così più coeso”.
Oltre ad occuparsi delle voci, Stockdale ha suonato il basso e la chitarra accompagnato da Josh Freese (Nine Inch Nails, Bruce Springsteen, A Perfect Circle) e Joey Waronker (Air, Beck, REM) che si alternano alla batteria.
“Siamo voluti tornare a quel BIG SOUND”, dice Stockdale. “L’album è l’esatto bilanciamento tra l’energia garage e una grande produzione. È selvaggio, energico e perfetto per il palco principale di un festival”.
I Wolfmother hanno lasciato per la prima volta il segno nel 2005 con il debutto omonimo che era esattamente ciò di cui il rock & roll aveva bisogno all’epoca: un disco capace di resuscitare un genere ed allo stesso tempo esplodere nel mainstream.
L’album è diventato disco d’oro negli Stati Uniti, Regno Unito e Canada e cinque volte platino in Australia, paese natale della band. Il singolo “Woman” è entrato nella top-ten della Hot Modern Rock Tracks Chart e ha vinto un Grammy per la “Migliore Performance Hard Rock”. Le loro canzoni sono apparse in film (Shrek, Jackass, Due Date, The Hangover I, II & III), videogiochi (Need For Speed, MLB: The Show, Saints Row) e spot televisivi (Apple, Mitsubishi). Rolling Stone l’ha incluso tra i migliori album dell’anno, Q Magazine l’ha definito “divertimento immenso”, NME ha scritto che il disco ha “tutti i requisiti del rock & roll” e l’ha definito “assolutamente, totalmente da brividi”, mentre Pitchfork ha sottolineato “il bilanciamento tra il carnoso vintage metal e le melodie stoner rock”.
Guidati da Stockdale, i Wolfmother si sono costruiti una solida fanbase in tutto il mondo, suonando davanti a platee enormi, compresi festival come Coachella, Lollapalooza, Bonnaroo, Isle of Wight, Rock Am Ring, Reading e Leeds, oltre a dividere il palco con icone del rock come Aerosmith e AC/DC. Quando i Led Zeppelin sono entrati nella Music Hall of Fame britannica, i Wolfmother sono sTati invitati come ospiti e la band di Stockdale ha ricambiato l’apprezzamento suonando una elettrizzante cover di “Communication Breakdown”.
Dieci anni dopo la loro nascita i Wolfmother sono tornati con il loro migliore lavoro di sempre. Con VICTORIOUS, Stockdale arriva ancora una volta nel momento giusto: in un’era dominata dai download di singole canzoni, questo è un album che vale la pena ascoltare dall’inizio alla fine.
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