HERMH: COLD+BLOOD+MESSIAH
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02/04/2009Vampirismo, cristi indemoniati, crocifissi in fiamme: ma non è che poco poco suonate black metal? Cosa, sinfonico? Non mi dica... Ah già, dovevo capirlo dalla copertina, che ha più di quattro colori. Non occorre essere i "parigini" di Berchet o semplicemente degli ascoltatori con un minimo di malizia per fare questo ragionamento, che in brevissimo riassume quelli che sono i contenuti dell'album dei polacchi Hermh. Non ci si discosta molto da quello che i vari Emperor o i sottovalutati connazionaliVesania dicono da anni. Ma se l'originalità latita, di certo non possiamo dire lo stesso delle capacità d'esecuzione: ruffoni cazzuti e fraseggi anche piuttosto elaborati con qualche infarinatura Death, drumming tecnico e molto presente, nel tipico stile polacco e momenti di pura e maestosa sinfonicità, come nell'anthemica "Sin Is My Law", pezzo che sfido chiunque a farsi uscire dalla testa dopo averlo ascoltato. Però la cosa non vale per il resto del disco: la sensazione di ripetitività e, diciamolo pure, noia, non tarda a farsi sentire. Tra maestosi tastieroni, cori potenti e puliti e riff incazzatissimi quanto prevedibili, 'Cold+Blood+Messiah' si trascina all'ultimo brano senza nessun particolare momento esaltante. In conclusione, se ve ne fregate di innovazione e originalità e vi interessano solo potenza e cazzutagine segnatevi aggiungete alla lista.
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