UNDEROATH: firmano per la Roadrunner
Roadrunner Records è lieta di annunciare la firma di un nuovo contratto con gli UNDEROATH! "Ø (Disambiguation)", quinto album in studio, disponibile da inizio novembre! Per gli UNDEROATH, i cui membri sono stati protagonisti di una progressione decennale che li ha portati a essere una tra le più importanti realtà del panorama metal, il cambiamento è stato onnipresente. Il 2010 non fa eccezione per il sestetto di Tampa, in grado di superare il più significativo cambiamento nella personale line-up, torna più motivato e deciso che mai. Con "Ø (Disambiguation)" la band sperimenta una nuova rinascita artistica. il disco, pubblicato su Solid State/Tooth & Nail, sarà distribuito a livello internazionale (eccezione fatta per Stati Uniti e Canada) da Roadrunner Records. Forti dell'arrivo del nuovo batterista Daniel Davison, gli UNDEROATH - Tim McTague (chitarra), Spencer Chamberlain (voce), Grant Brandell (basso), Chris Dudley (tastiere) e James Smith (chitarra) - hanno chiuso un disco deciso a superare tutto quanto fatto in passato. Se "Define the Great Line" (2006) e "Lost In The Sound Of Separation" (2008) - successi in grado di debuttare, rispettivamente, alla seconda e ottava posizione di Billboard Top 200 - hanno raggiunto risultati significativi, "Ø (Disambiguation)" si prepara a portare la band verso un più alto livello creativo. Fin dalla opening "In Division", pronta a bilanciare tutti gli elementi che hanno reso grande la formazione, alla invettiva "Catch myself Catching Myself" è evidente che la dipartita del batterista/cantante Aaron Gillespie non ha debilitato la formazione. Senza porre alcun confine, "Driftwood" e "Paper Long", due tra i brani più lungimiranti del combo, si ergono a portavoce della nuova prova. "'Paper Long' è uno dei miei brani preferiti", confessa Spencer. "Ha un non so che di Deftones, è cupa e pesante ma non rinuncia a una velata vena melodica. Grandi cori, importanti riff ed eccentriche tastiere: la adoro". Tutto questo non deve, ad ogni modo, far pensare a un radicale cambio di direzione. Il potente impatto metal che ha fatto conoscere la band è ancora presente, come dimostrano la ruvida e vagamente punk "Vacant Mouth", la spietata "Reversal", la maniacale "Illuminator" e la profonda "Who Will Guard The Guardians". "Quando ci siamo accorti che il disco stava finalmente prendendo forma, ci siamo fermati per fare il punto della situazione e analizzare tutto quanto stava accadendo", ricorda McTague. "Non ci interessava seguire la strada già percorsa. Gli ultimi due album sono stati super-prodotti, questo disco suona più naturale e spontaneo perché più omogeneo e consequenziale. Il precedente lavoro era nato come una raccolta di singoli episodi, questa volta tutto si rifà a noi, in un susseguirsi di emozioni non alterate da artifici meccanici". "Ø (Disambiguation)" non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Il disco parla da solo, portando chiarezza all'interno di una storia costellata di errori e difficoltà. "Pensiamo sia la nostra miglior produzione", conclude Chamberlain. "I nostri fan hanno già ascoltato gli Underoath, ma non hanno mai ascoltato questi Underoath. Non cambieremmo nulla di 'Ø (Disambiguation)'. Quando lo suoneremo live mostreremo finalmente chi e cosa sono gli Underoath. Non potrei essere più orgoglioso di quanto fatto e della band che siamo oggi". "Ø (Disambiguation)" disponibile da inizio novembre via Roadrunner Records. Edizione limitata disponibile in pre-ordine da oggi su www.underoathmerch.com. Tim McTague chitarra Spencer Chamberlain voce Grant Brandell basso Chris Dudley tastiere James Smith chitarra Daniel Davison batteria www.underoath777.com www.myspace.com/underoath www.facebook.com/underoath twitter.com/underoathband
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