DEEP PURPLE
Delle tre date italiane pianificate dai Deep Purple in occasione del loro annuale tour europeo, quella più accessibile per il pubblico milanese è senz’altro quella prevista al Palawhirpool di Varese, a meno di un’ora di macchina dal capoluogo lombardo. Location insolita per la band, che spesso nelle precedenti occasioni aveva optato per il Forum di Assago; tuttavia la scelta può dirsi nel complesso azzeccata, perché il palazzetto è piccolo ma davvero capiente (grazie a degli spalti molto alti), il che consente al pubblico di ammirare i propri idoli da una distanza piuttosto esigua. Le prime cose che si notano entrando nel palazzetto sono essenzialmente due: la prima è la grande affluenza che ha registrato l’evento, nonostante la scelta di una location “provinciale” avrebbe potuto far pensare diversamente; la seconda è invece l’imponenza del palco, che è davvero enorme e illuminato con dei giochi di luce davvero belli, che contribuiscono a rendere più scenografica l’esibizione; ai lati dello stage stanno poi due maxischermi che consentono di poter meglio ammirare le prestazioni delle cinque rock legends presenti. E poi, ovviamente, ci sono loro: i Deep Purple. Perché la scenografia è importante, ma se l’attore è scarso lo spettacolo sarà comunque carente; è evidente, comunque, che non si tratta del nostro caso. Ne è passata di acqua sotto i ponti, ma la classe è rimasta immutata da quarant’anni a questa parte. Certo, la voce di Gillian non è più quella di una volta, e gli anni cominciano a segnare pesantemente anche i volti sempreverdi di questi cinque eroi del rock: ma quando cominciano a partire le prime note, sembra che su quel palco non ci siano degli attempati sessantenni, ma degli energici ventenni. La scaletta deve necessariamente prevedere brani della loro più recente uscita discografica, ossia ‘Rapture of the Deep’: dunque spazio a “Things I've Never Said” (brano presente solo sull’edizione giapponese dell’album), “Kiss Tomorrow Goodbye” e alla titletrack; ma ovviamente non sono mancati classici come “Strange Kind Of Woman”, “Highway Star” e “Smoke On The Water”, oltre a delle chicche come “The Battle Rages On” e “ Loosen My Strings”. In mezzo a tanto ben di Dio, spiccano poi gli assoli dei quattro strumentisti della band, tutti in forma smagliante. Un concerto davvero incredibile, di quelli che non si dimenticano facilmente: sono poche le band al mondo in grado di regalare emozioni simili, e sicuramente i Deep Purple sono una di queste. Di seguito la scaletta completa: Pictures Of Home Things I've Never Said Into The Fire Strange Kind Of Woman Rapture Of The Deep Mary Long Kiss Tomorrow Goodbye Contact Lost Guitar Solo - Guitar Parade Well Dressed Guitar The Battle Rages On Lazy Loosen My Strings Keyboards Solo Perfect Strangers Space Truckin’ Highway Star Smoke On The Water -------------------------------- Speed King (Drums solo) Hush Black Night (Bass Solo)
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