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MICHELE ATTOLINO

Un caso più unico che raro, un bassista che è paragonabile ad una cooperativa per le band in cui milita contemporaneamente (The Foreshadowing, A Taste Of Fear, Helfir...), e la cosa non accenna a fermarsi. Scoprite le novità nell'intervista che segue.   

Come ti sei avvicinato al metal e perché tra tutti gli strumenti hai scelto di suonare il basso? Ciao a tutti. Vorrei innanzitutto ringraziarti per avermi dato la possibilità di parlare un pò di me. Mi sono avvicinato prima al basso, poi al metal. Tutto è cominciato ascoltando i dischi di mio padre, Fausto Papetti, Bob Marley, Neil Young, ecc., mettevo sempre i bassi a manetta perché adoravo quelle vibrazioni così cupe e profonde. Anche se era musica così diversa da quella che suono e ascolto tutt’ora, ha comunque contribuito a formare in me la passione per lo strumento, che ho iniziato a suonare ed a studiare. Ho scelto di suonare il basso anche perché tra tutti quelli che ho provato fin da piccolo è stato quello con cui maggiormente sono riuscito ad esprimere e trasmettere ciò che sento. Come dico sempre è l’estensione della mia anima. Il metal poi è arrivato in un secondo momento, scoprendo di poter dare il meglio di me sia musicalmente che tecnicamente. Devo dire grazie anche ad un amico d’infanzia che mi fece ascoltare su cassetta, 'Rust In Peace' dei Megadeth, band alla quale sono tutt’ora molto legato, e che mi insegnò qualche riff, in modo da potermi esercitare. Dedicavo decisamente molte ore a suonare.

Se non sbaglio la prima band in cui hai militato sono stati gli EVILIVE? Parlaci degli esordi. E’ stata la band nella quale ho suonato maggiormente quando vivevo ancora in Puglia, ma non è stata la mia vera e propria prima band, ce ne sono state molte altre prima, anche se non sono state come gli EVILLIVE.

La collaborazione con HELFIR come è nata? Conosco Luca Mazzotta da un sacco di anni, lo rispetto moltissimo sia come musicista, sia come persona. La sua tecnica e le sue idee compositive sono state e sono ancora per me fonte di ispirazione. Tutto è nato per caso mentre stavo registrando il primo album degli A TASTE OF FEAR, mi venne a trovare in studio e mi parlò del fatto che successivamente sarebbe entrato nello stesso studio a registrare il secondo album degli HELFIR, così tra una chiacchera e l’altra mi ha proposto di comporre e registrare una linea di basso per un suo pezzo. Ho detto subito di si e ne sono stato veramente onorato…

Come sei riuscito ad entrare a far parte dei THE FORESHADOWING? Devo dire che sono stato sempre un loro fan, li ho conosciuti suonando di spalla ad un loro concerto proprio con gli EVILLIVE. Tutto è successo in maniera molto semplice: sulla loro pagina facebook comparve un post riguardo la ricerca di un bassista, così li contattai e preparai alcuni dei loro brani. Abbiamo poi fatto delle prove e ci siamo trovati bene. Dopodiché sono partito con loro in tour assieme ai MOONSPELL, ad ottobre 2016. Alla fine di questo tour, mi hanno confermato in pianta stabile.

Tra tutte le band in cui militi, gli A TASTE OF FEAR sono il tuo progetto principale, quello che ti dà maggiore possibilità di espressione e libertà d'azione? Si, in questa band oltre ad essere il bassista sono anche il compositore della maggior parte della musica e dei testi. L’ho voluta mettere su proprio per esprimere la mie idee musicali e per parlare di tutti quegli argomenti a cui ho dato sempre importanza, dei miei sentimenti.

Per ultimo sappiamo che sei entrato a far parte anche dei DEVANGELIC, si tratta di penuria di bassisti, o per sfogare i tuoi istinti brutal? Ne ho fatto parte per poco, solo durante l’Obscuring Europe Tour, nel quale sono stato reclutato come bassista in sostituzione del loro. E’ una delle band della scena slam, grind, brutal italiana che adoro maggiormente, tra l’altro è capitanata da un mio grande amico, Mario Di Giambattista, altra persona che rispetto sia per il suo modo di portare avanti una band sia come compositore e chitarrista. Ovviamente in questa occasione sono riuscito a sfogare i miei istinti brutal.

Collabori anche con Kamelia Production (management specializzato nell'organizzare concerti ed eventi). Come fai a coniugare la tua professione con tutte queste attività? Si, collaboro, ma sono anche socio di Francesca Kamelia, fondatrice appunto della KAMELIA PRODUCTION, che ha voluto coinvolgermi fortemente in questo suo progetto. Ho accettato con molto piacere conoscendo il suo modo di lavorare serio e la sua caparbietà. Mi occupo soprattutto di booking per band del genere metal, ma a volte mi affianco a Francesca nell’organizzazione di eventi, spettacoli e quant’altro. Posso dirti che riesco a coniugare le due cose semplicemente perché ho molta libertà di movimento, quindi riesco ad organizzarmi. Poi è un lavoro che mi piace moltissimo, quindi come ben sai, quando fai qualcosa che ti piace lo fai nonostante tutto.

Quale band con cui hai suonato di spalla o come headliner ti ha sorpreso di più, e per quale motivo? Ce ne sono state due che mi hanno colpito molto: per primi i MOONSPELL per le loro scenografie ed effetti visivi, per secondi i LACUNA COIL, per l’umiltà nonostante la loro carriera e per il modo in cui coinvolgono i fan ai loro concerti.

Quali sono i tre dischi più importanti per la tua vita e perché? Tre dischi sono veramente pochi, citarli è veramente restrittivo. Molti dischi mi hanno aiutato a crescere musicalmente, ma tra tutti posso dirti che, come scritto sopra, “Rust in peace” dei Megadeth è stato quello che mi ha iniziato al metal e mi ha anche aiutato nell’approccio alla composizione. Poi ci sono i Cannibal Corpse con “Tomb of the mutilated” che ha incentivato a sviluppare la mia tecnica, ed infine un disco che non mi stancherò mai di ascoltare e che continua ancora ad ispirarmi è “Individual thought patterns” dei Death.

Progetti per il futuro? Si, come dicono sempre tutti, non mi fermo mai. Attualmente sto scrivendo, assieme agli altri membri degli A TASTE OF FEAR, il secondo album che credo vedrà la luce presumibilmente per l’inizio del 2020. Con i THE FORESHADOWING, stiamo componendo un nuovo album. In cantiere, poi, ho un altro progetto dalle sonorità un pò più melodiche con elementi di altre band che non t’aspetti. Infine, spero di essere in tour per la maggior parte del tempo.

Vuoi aggiungere qualcosa? Si, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ho conosciuto e che hanno contribuito in questi ultimi anni a farmi crescere musicalmente e professionalmente, tutte le band che ho conosciuto durante i tour, quelle di cui ho fatto parte anche se per poco, ma soprattutto vorrei ringraziare chi mi supporta e chi mi sopporta! Grazie.

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