CRADLE OF FILTH: DAMNATION AND A DAY
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10/03/2003Se ne è parlato a lungo, di "Damnation And A Day"; cambi di line-up, la firma per una major, i continui slittamenti. Ma ora il nuovo cd dei Cradle Of Filth è qui...sotto forma di un monolitico concept album che narra la nascita del Paradiso, dell'Inferno e di Lucifero. Ora, chi mi conosce ha benissimo presente il mio astio per la band inglese, che ritengo fin troppo pacchiana, ampollosa e stucchevole, soprattutto quando si tratta di muoversi in territori sinfonici e lirici; se già il precedente "Midian" mi era piaciuto non poco, per via delle sue composizioni decisamente metalliche e thrasheggianti, il nuovo lavoro dei vampiri (ormai non più tali direi) albionici mi ha veramente lasciato impressionato. E dire che le premesse per un fallimento c'erano tutte; contratto major, spesso causa di rammollimenti e decadimenti vari, diciassette brani (fin troppi verrebbe da dire) e parti orchestrali in sovrabbondanza (proprio quello che odio!); invece no, mi tocca fare il contrario. "Damnation..." non è solo un gran bell'album, ma è anche molto aggressivo, scorrevole nonostante il numero di brani e perfettamente bilanciato tra sinfonia e cattiveria. Quello che sono i Cradle Of Filth nel 2003 credo non lo sia nessun altro; nemmeno i Dimm Borgir riescono ad essere così variopinti e godibili, così accattivanti diciamocelo, perchè "Damnation..." ha davvero tanto di metal classico, ha davvero tanto pure di thrash e anche di black. Raramente verrete colti dalla noia ascoltando questo disco, qui ci troverete di tutto, brani brevi, più lunghi, parti tirate, melodiche, intermezzi sinfonici, l'apoteosi! "The Promise Of Fever", uno dei brani più aggressivi della produzione più recente dei Cradle, la splendida "Hurt And Virtue", "Thank God For The Suffering", dall'inizio quasi gothic rock con voce pulita e baritonale (ci credereste?), "Serpent Tongue", "Mannequin" dove una superlativa Sarah Jezebel Diva regge un riff melodicissimo con raffinata classe, il singolo "Babalon A.D.", mid tempo opprimente e sabbioso...ogni brano è un capitolo a sè che meriterebbe un analisi approfondita. Detto questo, credo sia ora di esaminare la prestazione dei singoli; come sempre a livello tecnico siamo su ottimi standard, su tutti il grandissimo Adrian Erlandsson (certo se fosse rimasto nei The Haunted lo avrei preferito, ma vabbe), veramente migliorato e in grado di fornire una prova tecnica e spaccaossa al tempo stesso, un vero metronomo. Se chitarristi, tastieristi e bassisti vari se la cavano senza sfigurare, vorrei spendere qualche parola in più sulle due voci che ci accompagnano lungo il viaggio di "Damnation And A Day". Mr. Dani Filth, uno degli screamer che più aborro, ha finalmente imparato a cantare. Dimenticate gli urletti striduli, che ci sono ancora ma molto più rarefatti, e ascoltate una voce davvero incazzata e versatile, che riesce a passare dal semi pulito al growl che una maestria notevole. Faccio davvero i complimenti a Dani, e se lo dico io fidatevi... e poi c'è Sarah Jezebel Diva, mai così angelica come in quest'album, 'presente', e viva, riesce davvero a coinvolgere con una voce davvero splendida. Non vorrei dilungarmi oltre, le mie impressioni le ho dette...fin dal primo ascolto ho avuto l'impressione di trovarmi davanti a un disco immenso, e questa mia opinione cresce ascolto dopo ascolto. "Damnation And A Day" è un disco che vi riserverà continue sorprese, se saprete apprezzarlo ve ne renderete conto. Un applauso ai Cradle Of Filth.
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