LOVERBOY: Voglia di ristampe
Come in una corte dei miracoli: produce Bruce Fairbairn, assistito dagli ingegneri (nonché future star degli studi di registrazione), Bob Rock e Mike Fraser. Un parterre invidiabilissimo, soprattutto per cinque giovani ragazzi canadesi di belle speranze che, al primo, colpo riuscirono a conquistare il Nord America. Era il 1980 quando i Loverboy esordirono con l’omonimo debutto, un disco perfettamente plasmato dai tre re magi sopra citati: disco che totalizzò ben due milioni di copie vendute. Da una piccola realtà di Calgary, fino a diventare uno dei gruppi più commerciali degli anni ’80, nonché uno dei punti di riferimento per la comunità AOR mondiale. I Loverboy puntarono a costruirsi uno stile che in qualche modo richiamasse un mix tra Foreigner, The Cars e Bad Company, riuscendoci con carattere e carisma. L’etichetta inglese della Rock Candy specializzata nelle ristampe ci da l’occasione per riassaporare i primi cinque dischi, cinque perle del suono radiofonico, in una pregevole qualità audio remastered e reloaded, che seppur prive di tracce extra sono imperdibili e da non farsi mancare nella propria collezione. La voce meravigliosa di Mike Reno che intona alcune tra le perle più preziose dell’AOR canadese non ha prezzo: "Kid Is Hot Tonite", "Turn Me Loose" e "It Don’t Matter", solo per estrapolare tre tra quelle che più hanno flirtato con le stazioni radiofoniche nord americane, tanto da proiettarli in tour in compagnia dei Prism, Cheap Trick, April Wine, Kansas, ZZ Top e Journey.
È dell’anno successivo ‘Get Lucky’, album che non solo consacra lo status dei Loverboy ma che piazza ben quattro singoli nella top 40 negli States, "Working For The Weekend", "When It’s Over", "Take Me To The Top" e "Lucky Ones": squadra che vince non si cambia, il dream team Fairbairn/Rock/Fraser trasforma in oro i brani firmati dal duo Reno/Dean. Keep It6 Out' del 1983 mantiene alte le aspettative ed anche i dati di vendita, raggiungendo la settima posizione, grazie ad un suono fresco, brillante e una direzione guitar oriented, ma ovviamente a farla da padrone è un lotto di brani efficaci, dal forte appeal commerciale. "Hot Girls In Love", "Strike Zone" e "Queen Of The Broken Hearts" rappresentano alla perfezione l’american dream degli anni 80, non a caso furono estratti come singoli dal grande successo radiofonico e televisivo con MTV. Il momento era propizio, l’hard & heavy iniziava a spopolare (ZZ Top, Foreigner, Def Leppard, Motley Crue, ecc.) e con mossa ponderata i Loverboy tentarono di alzare ulteriormente l’asticella reclutando il colonnello Tom Allom, reduce dai successi raccolti con Judas Priest, Def Leppard e Krokus.
‘Lovin’ Every Minute Of It’ arriverà a totalizzare oltre i due milioni di copie vendute solo sul suolo americano: l’esperienza di Allom è determinante, garantendone un perfetto airplay radiofonico ad un album ricco di perle a partire dalla title-track, "Steel The Thunder" con un Mike Reno fenomenale, altrettanto dicasi per la ballad "This Could Be The Night", firmata da Jonathan Cain dei Journey: se ancora ve né fosse bisogno, i Loverboy si confermano dei campioni assoluti. Per la lavorazione di ‘Wildside’ fu richiamato Bruce Fairbairn, ricostruendo il dream team con Bob Rock e Mike Fraser, mentre per la scrittura si pregiarono di autori esterni come Bryan Adams, Alfie Zappacosta, Jon Bon Jovi accompagnato dal suo partner in crime Richie Sambora. Altro disco all’altezza dei canadesi ma che però fallì la rincorsa alle prime posizioni: era il 1987 ed il grande pubblico si fece ammaliare da sonorità più pesanti, oppure dal carrozzone variopinto della band glamour.
P 1980-1981-1983-1985-1987/2022 Rock Candy
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