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DAKOTA: Dakota

Sunset boulevard sez

Spiagge bianche, le onde che lentamente accarezzano la battigia mentre il sole tramonta e s'immerge nel mare a vista d'occhio sconfinato. Qualcuno ancora passeggia lungo la riva. L'aria si è fatta tersa, il cielo striato di colori caldi ed avvolgenti. Alte palme proiettano le loro lunghe ombre sulle strade dorate del giorno che sta per finire. Tra un cocktail e l'altro ti vedi seduto al tavolo di un bar, mentre la radio trasmette melodie sognanti che da tempo non ascoltavi, e ritrovi te stesso, quello che sei stato e quello che sei adesso nelle note di...Sunset Boulevard, la nuova rubrica di Hardsounds interamente dedicata alle sonorità West Coast. Pronti a viaggiare?!?

Dakota significa “alleati”, ed è una manifestazione d’amore verso il mondo musica, anzi una vera e propria dichiarazione d’amore verso il west coast rock e l’AOR più cristallino. Amici ed alleati sono i due fondatori della band, Jerry Hludzik (rip) e Bill Kelly (entrambi chitarra e voce), songwriter di canzoni pregevoli, ricche di considerevoli armonie vocali. Nella sua storia la coppia del nord-est della Pennsylvania è sempre apparsa accompagnata da musicisti e produttori vari, come alcuni membri dei Chicago e dei Toto. Inizialmente denominata The Buoys (Le boe nel 1971), poi Jerry-Kelly Band (nel 1978) e Dakota nel 1980. Data che vede finalmente la pubblicazione via Columbia dell’omonimo primo album e contemporaneamente (grazie alla conoscenza dell’amico Michael Stahl che in quel periodo lavorava con La Regina sancisce l’incarico ai Dakota di seguire, come gruppo spalla, i Queen nel tour del loro album ‘The Game’. Per loro inizia un’esperienza incredibile. I loro gusti musicali erano più legati a band come The Eagles, Poco, ma in tour sono diventati grandissimi fan di Mercury e del chitarrista Brian May. I Queen apprezzavano la loro musica e i Dakota apprezzavano l’umiltà dei Queen (li avevano aiutati a preparare tutta la loro attrezzatura per il sound check pre-live). Freddy, per problemi alla gola, non riusciva a fare più di due concerti, senza prendersi due giorni di ferie, e incredulo una sera aveva chiesto a Kelly come poteva riuscire, notte dopo notte, a cantare sempre ad alti livelli? Fu un complimento indelebile per Bill. E’ con la traccia "If Takes All Night" del primo album che i Dakota raggiungono il picco nelle classifiche al numero 78. L’album più venduto è ‘Runaway (1984). Dal ‘90 al 2000 Jerry ha continuato a registrare dischi, non più con Bill, ma con musicisti ospiti, amici e con il figlio batterista Eli Hludzik, fino al comparire della sua malattia neuro degenerativa. Sfortunati nella produzione e nelle campagne promozionali, non hanno mai ottenuto il diritto al successo. Ancora oggi ci si aspetterebbe un serio lavoro di remixaggio, un certosino lavoro di esplosione dei suoni, necessario a far spiccare il volo ai loro arrangiamenti.

Il loro primo album ‘Dakota' del 1980 è stata la partenza di in un’esperienza incredibile. Ho affrontato una settimana ascoltando la loro produzione, quasi ininterrottamente, passando da un disco all’altro, per cercare di capire l’evolversi del loro sound, quasi a perdermi, e mi sono innamorata delle loro cose più sconosciute. I miei gusti sono andati un po’ controcorrente. Le mie sensazioni musicali non hanno trovato riscontro da nessuna parte, nei commenti o nei pareri di quello che è oggi il pubblico melodico. Sono diventati famosi con un album ‘Runaway (1984) che io ho quasi tralasciato. Tralasciato perché, caratterizzato da suoni sporchi, perché in quell’album, sperimentano l’uso della batteria elettronica, perché il primo album mi aveva già devastato, e forse perché io ero alla ricerca di qualcos’altro! Ho proseguito negli ascolti finchè sono giunta all’album ‘Little Victories (2000); album nel quale i Dakota evolvono e diventano quasi più pomp-rock. AOR più grintoso. La loro melodia si riempie di assoli di chitarra, la musica diventa più pulita e rimane solo la voce di Jerry G.Huldzik (voce che mi aveva conquistato da subito).

Nel primo album i due alleati lavorano bene in coppia: si alternano nel cantare due tracce a testa, ed in ogni traccia si riuniscono e si intrecciano nei cori. Bill Kelly è in pole position in "If It Takes All Night’" e in "Crazy For Your Love". L’ho soprannominato “voce 1 da cartone animato” nel senso passionale del termine, perché ha un tono molto riconoscibile, un suono aor, perfetto per l’aumento dei decibel, una voce screziata, ricca di colori e sfumature, quasi animata! I cori finali proseguono per un minuto, in un canto sfumato che sembra non finire mai (chorus alla LeRoux nella prima e ricordi dei Toto nella seconda). E' il coro che fa da apripista a "Possession", e diventa poi il refrain della canzone, anticipando come con un affresco il sorpasso di Jerry G.Hludzik: “voce 2 fantastica”. Un timbro sensuale, un caldo fragore, dotato di un chiaro e di uno scuro, nessuna sfumatura, ma affascinante, dal riverbero soft rock: voce che accompagna il giro di basso di Bill McHale. "You Can’t Live Without it" è un caldo abbraccio!

Sosta per Jerry, nella corsa più dolce del mondo e prende posizione Bill in "One Step", dove purtroppo (devo ammettere) i suoni della batteria di John Robinson sono veramente ridicoli (compaiono i segni che purtroppo, hanno caratterizzato la discografia di questa sottovalutata band). Riff tipico ‘Steely Dan in "Lady", ravvivato dal fare accattivante della voce 1; qui fantastica: un’esplosione di pathos, con squarci vocali sofferti e divertiti allo stesso tempo – Signora, non rifiutarmi, no! Un asfalto di organi in "Restless", con incroci di note tra le tastiere di Lou Cossa/Jeff Mitchell e le chitarre dei due alleati. Traccia prog melodica molto divertente. Un po’ di rock ‘n roll in ‘Crazy Love’ marchiata da un corso altalenante tra i Dakota. West Coast Rock per "It Gets Easier". Batteria, voce 1 e basso armonizzano. Assoli di chitarra pulita arricchiscono e richiamano alla mente il Pino Daniele degli esordi.

E questo è il mio approccio al west coast. Io ci sono arrivata per caso! In genere ci si arriva raggiunta un’età. E’ un genere di nicchia, più precisamente uno stato d’animo di nicchia. Un buon album west coast ti offre due cose in un ascolto: 1) trasforma il tuo stato d’animo in un processo continuo; 2) scalda e armonizza. Proprio come i “due alleati”.

P 1980 Columbia Records

Tracklist
01. If It Takes All Night
02. Crazy For Your Love
03. Possession
04. You Can’t Live Without it
05. One Step
06. Lady
07. Restless
08. Crazy Love
09. It Gets Easier
10. The Higher you rise (bonus tracks)
11. Give Love Another Try (bonus tracks)
 
Line-up:
Jerry G. Hludzik: Vocals, Guitar
Bill Kelly: Vocals, Guitar
Lou Cossa: Keyboards, Background Vocals
Jeff Mitchell: Keyboards, Background Vocals
Bill McHale: Bass, Background Vocals
 
Guest Musicians:
John Robinson (Rufus, Dakota, The David Lee Roth Band): Drums
 
Discography:
Dakota – 1980
Runaway – 1984
Lost Tracks - 1987
Mr Lucky – 1996
The Last Standing Man – 1997
Little Victories – 2000
Deep 6 – 2003
Long Road Home - 2015
 
Credits:
Producer: Danny Seraphine (batterista Chicago), David “Hawk” Wolinski
Directed By: Fitzgerald Hartley
Engineer: Nick Blagona
Assistant Mix Engieneer – Steve Williams
Assistant Engineer - Robby Whelan
Mixed By: Paul Northfield, Danny Seraphine, David “Hawk”Wolinski
Maintenance: Roger Ginsley
Design: N. Donald
Photography: Jim Houghton (Billy Joel, AC/DC, Chicago)
Dedicated to: Michael Stahl
 

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