Cesare Rizzi: THE PROG SIDE OF THE MOON
In questi ultimi anni si sta assistendo ad una vera e propria riscoperta del genere "progressivo", vuoi per una scena musicale odierna piuttosto povera di artisti, o gruppi di un certo peso, vuoi per un leggero sentore di nostalgia che pervade il cuore dei vecchi (ma soprattutto giovani) ascoltatori per i tempi che furono. Il progressive rock nacque già allora come genere di nicchia (a causa di una proposta concettuale e musicale piuttosto colta e complessa), riuscendo però a risplendere di luce propria per almeno un lustro, sfornando gruppi e artisti che facevano della sperimentazione il loro unico credo religioso. Questo Atlante musicale (relegato in un ottima copertina lucida raffigurante il bellissimo artwork di 'Tales From Topographic Oceans' degli storici Yes) cerca di mettere a disposizione attraverso schede biografiche, cenni storici e recensioni di dischi (con tanto di valutazione), tutto il meglio del rock sperimentale degli anni '70 nel quale, tuttavia, manca quello italiano (per quello sarebbe meglio guardare il mini volumetto sul "Progressive Italiano" sempre edito dalla Giunti Editore). Ma a parte questo piccolo neo il libro è davvero completissimo (a volte anche troppo), esaminando e mettendo a disposizione sia i gruppi più famosi del genere ( King Crimson, Yes, Genesis, Elp), sia quelli più underground e di difficile reperibilità (i magnifici Comus, o gli eclettici Catapilla). Il libro però descrive il tutto in maniera piuttosto puntigliosa e precisa, dividendo il contenuto in vari paragrafi e sottoparagrafi di grande utilità ed interesse, con più di quaranta pagine sul "Rock Di Canterbury" (una ramificazione molto importante del progressive rock stesso), e altrettante pagine sulle etichette e le case specializzate del periodo (con conseguente inserimento di gruppi, valutazioni e chi più ne ha, più ne metta). Ma le sorprese non finiscono qui!! Si perchè, oltre al prog e alla musica sperimentale inglese, viene dato ampio spazio anche alla musica sperimentale ed elettronica tedesca (importante quasi come quella inglese, seppur diversissima) attraverso spiegazioni, chiarimenti, giudizi generali e quant'altro. Il lavoro di impaginazione è inoltre pregevole con un gran corredo di foto e locandine che completano il lato più "collezionistico" dell'opera. Ad oggi è senza dubbio il libro più completo ed esaustivo sul progressive e sulla musica sperimentale degli anni 70, tant'è che potrebbe tornare utile non solo ad un neofita.
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