WOLVES IN THE THRONE ROOM: Primordial Arcana
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13/09/2021Quando la sinfonia lenta delle montagne scorre, l’associazione diretta per chi mastica del sano metal estremo va subito ai pionieri del black metal americano Wolves In The Throne Room. La band delle foreste dell’America occidentale detta ancora il suo linguaggio arcaico e carico di simbiosi con la natura grazie al settimo album della sua discografia, ‘Primordial Arcana’, che dal titolo simboleggia in maniera ancora più consolidata quanto sia forte il loro legame con Madre Natura e le proprie origini. Un’etichetta forte come Century Media dà poi ulteriore supporto alle loro doti e qualità già da tempo affermate, e la band dei fratelli Waever, dopo l’ultimo buon album ‘Thrice Wowen’, hanno pensato di scavare ancora più a fondo nelle loro radici, cercando di raccogliere quella linfa primordiale che solo i paesaggi incontaminati delle foreste e delle alture americane sanno donare. L’album parte con un vero e proprio omaggio alla bellezza e alla vastità epocale delle montagne; “Mountain Magick”, con i suoi riff incessanti di chitarra e le atmosfere pregne di quella rarefazione dell’aria che si riscontra solamente esplorando le alte quote, dà proprio il senso del modo di rappresentare il loro spicchio di mondo . Pizzicate di chitarra che sembra provenire dai secoli antichi introducono (e chiudono anche) “Spirit Of Lightning”, un pezzo che è un fluire di sensazioni come lo scorrere di un torrente d’alta quota, con tanto di cascate senza sosta ed aria fredda ed incontaminata, su cui si naviga alla ricerca di forti emozioni. Non solo la contemplazione del paesaggio, ma anche dimostrazione di forza al limite del patriottico; “Through Eternal Fields” sembra sostanzialmente un cammino nelle dense foreste prima di una dura battaglia per proteggere il territorio. I synth di Aaron Weaver introducono “Underworld Aurora” e ci portano in un mondo magico, al riparo dalle intemperie e dal degrado della società attuale, immergendoci in un universo sicuro ed accogliente, accompagnati da lente, ma progressive percussioni dove fanno capolino la voce di Nathan Waver che ci guida con aspetto perentorio. La matrice base del sound dei Wolves In The Throne Room rimane tuttavia il black metal classico. “Masters Of Rain And Storm” ne dà prova concreta, con l’incedere veloce e serrato che è ormai marchio di fabbrica del genere, dove gli americani danno il loro tocco che si traduce in folate di vento e gelo che solo band come gli Wolves sanno inserire. Infine, “Eostre” è come se fosse la parte finale di “Underworld Arcana”, in cui sembra continuare quel fluire armonioso e soave che ha accompagnato buona parte di quel brano e ne dà degna conclusione. ‘Primordial Arcana’ è un album che può essere apprezzato, oltre ovviamente agli amanti del genere, anche da chi non è particolarmente avvezzo al metal estremo, ma che al contrario è molto vicino a sonorità che immedesimano perfettamente la sensazione di contatto con la natura e che rendono libera la mente, inserendosi nell’anima dell’ascoltatore, che ne viene ricoperto e coinvolto. Con i lupi americani ogni stagione che trascorriamo è sempre fredda e pungente, come frecce di ghiaccio dirette in faccia.
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