WOE UNTO ME: A Step into the Waters of Forgetfulness
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24/07/2014Benchè l'anno di formazione risalga al 2008, la band ucraina ha impiegato tre anni per partorire, non senza dolore, quest'opera (registrata nel 2011 e masterizzata nel 2012), e la Solitude Prod si è presa due anni sabbatici per portarla alla luce; una gestazione lenta e difficile. Ne consegue che il disco gronda bellezza e sofferenza all'unisono, disperazione e passione, tristezza e malessere che si acuiscono nella lettura dei testi; definirli disperati corrisponde ad un eufemismo. Non brilla per bellezza il layout di copertina, ma in compenso la cura per la scrittura e per il booklet è notevole, come tale è la produzione del sound. Condividono con la maggior parte dei compagni di etichetta l'amore viscerale per il funeral doom (rifuggendo però dalla ciclica ripetitività dei patterns a tutti i costi), che li avvicina allo stile dei Funeral e dei Shape Of Despair, abili nella ricerca delle emozioni negative tramite la melodrammatica sontuosità dei cori gregoriani (intervallati da growling e clean vocals), delle chitarre crushing supportate da strali cosmici di tastiere siderali (chi scrive non è riuscito a trattenere le lacrime in passaggi quali "Angels To Die" e "The Gospel Reading", supportati dalle liriche senza speranza di "Slough Of Despond"; immancabilmente le tracce sono a ritmi lenti. Non possiamo esimerci dal far notare che su 55 minuti di durata del disco 18/20 minuti sono occupati da intro ed outro che allungano eccessivamente l'attesa delle parti imponenti e solenni, aumentandone ulteriormente la sofferenza.
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