WINTERLONG: METAL/TECHNOLOGY
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05/04/2006Rivoluzione in casa Winterlong, creatura di Thorbjorn Englund con all'attivo altri tre dischi: line-up licenziata in tronco, e stile stravolto rispetto al passato neaoclassico. Questo "Metal/Technology" porta il monicker ad abbracciare la parte opposta, firtando con la modernità più di quanto facesse lo stesso con le sonorità classiche. E quello che ne viene fuori è un disco che se avesse osato realmente senza stare troppo in punta di piedi, avrebbe certo raggiunto un livello diverso e migliore dell'attuale. C'è da dire che le idee non mancano, tantomeno il coraggio perchè continuare a menarsela con i soliti quattro riff riciclati allo spasimo andando sul sicuro (tanto qualcuno sempre lo comprerà un disco che si rifà ai vecchi schemi del Quaternario), non avrebbe giovato a nessuno. Così Englund imbraccia tutti gli strumenti (tranne la batteria), e tira fuori questo ibrido metal martellante, spesso e volentieri arricchito da inserti techno, da lirismo gotico e da beat elettronici, con il suo vocione catarroso a la Boltendahl a fare da contrappunto. Ne conseguono spunti interessanti, ma poco efficaci. Non tanto per la cosiddetta tanta carne a fuoco, ma per la scarsa propensione a saperla cuocere a dovere, ed a far risaltare tutti i sapori e le spezie. Una amalgama che non si evocherebbe se si strattasse di una manifestazione folle convinta, frutto di genio, e non vaga e preconfenzionata come quella in oggeto. Segno che il più delle volte la volontà non paga quando si cerca l'artefatto, e non si insegua la spontaneità.
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