WIDOW: NIGHTLIFE
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27/08/2007Terzo disco in studio per i Widow, combo americano che confonde le acque all'apparenza in tutti i modi. Dal monicker ci si aspetterebbe una band devota a sonorità quanto meno "oscure", mentre la copertina rievoca un disco AOR o di Melodic Rock. Il contenuto non è da meno. Hard rock americano di stampo settantiano ed ottantiano condito da qualche ritmica death-thrash, growl, ed una passione mai troppo celata per gli Iron Maiden. E Bennett e compari tengono bene le briglie di questa miscela puntando direttamente al sodo con brani suonati col pisello dritto ed un gusto melodico vincente. La produzione non è al meglio. Suoni troppo ovattati e datati, ma considerata la proposta il risultato finale ci può stare: in materia temporale il riferimento più vicino di "Nightlife" si ferma al 1985. Fosse solo un disco di hard rock classico certo non avrebbe senso oggi. Le variazioni sul tema, però, lo rendono piacevole e stimolano la curiosità. Nulla di sconvolgente, per carità. Prendendo tre ingredienti canonici mettendoli nel frullatore non si inventa niente(e le porzioni non sono pari dato che la presenza dell'hard rock, genere base, è sproporzionata), ma il prodotto finale ha il merito di suonare arrembante e vario tanto da renderlo longevo. Quanto volte lo avremmo ascoltato se i Widow si fossero limitati a suonare come nelle due cover finali "Ain't Talking About Love" dei Van Halen, e "I Stole Your Love" dei Kiss? Un buon disco, quindi, che riporcorre a livello lirico proprio la "nightlife" del titolo, che ha in dote degli ottimi solo di chitarra, e che sa farsi apprezzare anche per quel leggero mood ruffiano e spensierato che band dal suono attuale stanno sempre più perdendo prendendosi sempre più troppo sul serio.
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