WHITECHAPEL: Hymns In Dissonance
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21/03/2025Al raggiungimento del ventennale di carriera, gli statunitensi campioni di cyber deathcore ci regalano il nono lavoro sulla lunga distanza. Cosa aspettarsi? Produzione mastodontica, suoni panzer, breakdown come se non ci fosse un domani, rallentamenti moviolitici, dissonanze, accelerazioni schizoidi, batteria mitraglia, riff mammooth e voce dalla doppia timbrica: growl cyborg e screaming taglientissimo. Tra l'altro l’album se lo sono prodotto da soli. Vi starete chiedendo dov’è la novità? Tante altre band hanno le stesse caratteristiche: è vero, ma diversamente dalle altre il prodotto finale non annoia e non è fine a se stesso, cioè velocità senza criterio; prestate orecchio a "Nothing Is Coming For Any Of Us" e “Mammooth God” nelle quali in aggiunta a quanto anzidetto c’è una ricerca della melodia e delle parti catchy, oltre alle strutture che ti sbattono al muro. Hanno spostato in avanti gli standard del sottogenere anche se il rischio noia, per chi non è avvezzo a tali sonorità, è dietro l’angolo perché la tendenza ad eccedere è latente. Manifestazione di forza bruta che può saturare le sinapsi.
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