WEST OF HELL: Blood Of The Infidel
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29/10/2019Massiccio ed epico heavy metal trasuda dalle note del secondogenito in studio dei canadesi West of Hell. Il progetto risulta attivo dal 2002, ma ha all’attivo soli due album, uno datato 2012 ed ora questo di cui vi stiamo parlando. Un sound il loro che pesca a piene mani dalla scuola statunitense, ma ricordando anche i vari Judas Priest, Sanctuary ed Accept. I pezzi vedono poi tra le righe accelerazioni thrash e alcuni sofisticati intrecci ritmici progressive. Questi sono orpelli che vanno a contornare una presenza corpulenta di matrice classica. I brani si muovono però seguendo sviluppi inaspettati, così che l’ascoltatore, seppur “rassicurato” dai toni conosciuti, non finisca con l’annoiarsi. C’è un non so che di teatrale talvolta nelle armonie, un risvolto occulto ed horror che pesca dal cilindro dei Mercyful Fate e che avvolge di horrorifiche parentesi il disco. Incandescente creatura scioglie tutto ciò che tocca, accompagnata da espressività vocali tra lo sguaiato e il raccapricciante, rappresentazione di un rituale in cui sangue scorre a fiotti, in cui violenza squarcia timpani dell’ascoltatore. C’è una “gestualità” nei pezzi che vive sulfuree emanazioni mefistofeliche, cerimoniale nel quale volti appaiono turbati alle pareti, perfidia che esacra ogni gioviale intenzione. Sconvolte anime si perdono frastornate tra le note di 'Blood of the Infidel', disco che vede nella poliedricità vocale il proprio punto di forza, unitamente ad un accurato uso degli strumenti. Seppur non vi sia nulla di davvero nuovo, pensiamo che l'album offra molteplici spunti, dimostrando come si possa fare heavy metal classico con personalità. Se andate cercando rivoluzioni qui non ne troverete, ma è incontestabile la personalità e lo spessore dei West of Hell.
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