WALL OF JERICHO: No One Can Save You From Yourself

Dopo un lungo periodo di inattività ritornano i Walls Of Jericho con il nuovo lavoro 'No One Can Save You From Yourself, e già dalle prime note sembra di essere ritornati al 2004 ai tempi di 'All Hail The Dead', quando il gruppo era sotto contratto con l’etichetta hardcore Trustkill Records. Purtroppo, però, è difficile trovare un momento ispirato, un riff originale o un vocalizzo non sentito già pirma; la formula ormai è trita e ritrita. Il 2004 è passato da 12 anni ed il mondo continua a girare, ma i Walls Of Jericho fanno di tutto per rimanere fermi. Ed è proprio questo il più grande limite della band. Hanno trovato il loro sound, ma non riescono (penso non vogliano proprio) ad uscirne fuori, ad evolversi verso un prodotto più interessante. Tutto ciò è triste, perché’ i primi album promettevano bene, ma come gli ultimi tre o quattro lavori anche 'No One Can Save You From Yourself' non riesce a decollare. Il volere rimaner “true”, unito alla mancanza di idee, per non parlar del vero e proprio riciclaggio di riff, fa si che per la formazione il dimenticatoio sia paurosamente vicino. Dal vivo il gruppo spacca, suona in maniera potente e riesce senza problemi a coinvolgere la folla con la propria energia, ma anche in quella dimensione dopo quattro/cinque breakdown, la mancanza di canzoni degne di questo nome comincia a farsi sentire (e pure tanto). Quindici minuti di un qualsiasi album degli americani sono sufficenti a curare anche i più severi casi d’insonnia. Un’occasione mancata.