VON SIRIUS: THE MYSTICAL DOKTRIN OF SPIRITUAL ACCOMPLISHMENT
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21/05/2005Del progetto Von Sirius non si sa praticamente nulla se non che la band proviene dalla Francia: il booklet, scarno e dall'artwork bruttissimo, non lascia altra scelta se non quella di concentrarsi sul contenuto del dischetto che lo stesso nasconde. Passando all'ascolto, quindi, si percepisce subito che la proposta musicale dei francesi Von Sirius è del tutto priva di quel senso anonimo che imperversa nelle nuove uscite discografiche da un pò di tempo a questa parte. Il pregio di questo disco è il saper proporre in modo misurato una gustosa miscela di più generi musicali, con l'ottimo risultato di tenere l'ascoltatore attento ed interessato ai vari passaggi di ogni brano. La proposta di fondo della band in questione è un certo doom dinamico e sinfonico con qualche inserto di voce gutturale e growl. A questi elementi si sovrappongono, poi, le componenti che stemperano il clima 'pesante' che si viene a respirare con un siffatto substrato sonoro...ed ecco, quindi, uno spiccato gusto elettronico che si affianca e si intreccia con i bei chitarroni, a volte quasi stoner, elemento tipico dell'album. Il bilanciamento e la predominanza è alterna tra chitarre e parti campionate e/o sintetizzate. Ciliegina (se così vogliamo chiamarla) sulla torta del sound dei Von Sirius è il gusto 80s che si affaccia in praticamente tutte le canzoni, sotto forma di musica e cantato decadente e quasi wave (a-la Depeche Mode), un cantato che va a relazionarsi con i già menzionati inserti di voce death. Non c'è che dire, "The Mystical..." è proprio un disco gustoso, vario e piacevole...un disco in grado di mettere d'accordo i gusti più differenti in ambito musicale di settore (o meglio, cross-settore) Tutte le 8 canzoni dell'album in esame sono di buona fattura, ma una su tutte merita una menzione speciale per il fatto che da sola vale l'acquisto del disco: "Sad X" è un brano ammaliante e suadente, con il suo sussurro in francese e con lunghe parti strumentali in cui prevale una importante chitarra ritmica incorniciata da un sitar dalle sonorità orientali, per poi evolversi in un crescendo di rassegnata decadenza e disperata malinconia.
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