UNHERZ: Unherzlich Willkommen
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09/09/2010Tra hard rock ed accattivante melodic punk rock: questa la prima proposta su full lenght del quartetto teutonico (dopo il demo 'Die Therapie' portato in giro a supporto dei celebri Crematory) che si mostra sin dalle prime note un piacevole ascolto. Pare strano specificarlo, ma spararsi quaranta e passa minuti di hard rock cantato in un autarchico tedesco non è cosa quasi mai indolore. Invece gli Unherz ci sanno fare, anche grazie all’impeccabile aiuto dietro il mixer di Gerhard Magin (Theatre Of Tragedy, Crematory e Catamenia), e ad un pugno di canzoni brevi che puntano tutto su riffoni, melodie e cori quasi alla Offspring. Su tutte le songs campeggia quel ruffiano inno (non a caso prestato al Football World Up) che risponde al nome di "Zwanzigzehn", e che ci spinge più volte a premere il tasto di repeat cercando di decifrare il significato delle parole oltre alle intuitive Mandela e bananen (ma il tutto pare oltraggioso al punto giusto e non approfondiamo). Al di là di questo le dieci tracce non hanno un vero calo, se non proprio verso la fine album, e la lingua, grazie a Felix e Locke, non risulta un limite. Anzi, rafforza i ritmi del platter che termina lasciandoci l’impressione di aver migliorato il nostro umore pur senza averci capito quasi un'acca.
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