TYRANT: Hereafter
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02/06/2020Nome di assoluto culto degli anni '80, i Tyrant di Pasadena (California) sono entrati nelle grazie dei metalhead grazie a due notevoli lavori editi su Metal Blade negli "anni d'oro" dello US metal, rispettivamente 'Legions Of The Dead' (1985) e 'Too Late To Pray' (1987). Dopo un lungo travagliato percorso, un tentativo fallito di riemergere dagli abissi con un terzo disco ('King Of Kings' del 1996) ed un'esibizione al Keep It True del 2009, la Shadow Kingdom ristampa i primi due lavori della band nel 2018 e prepara il terreno per questo nuovo platter. 'Hereafter', oltre all'immarcescibile membro fondatore Greg May, allo storico chitarrista Rocky Rockwell e a Ronnie Wallace alle pelli (entrato nel 2010), vede l'ingresso in line up della vera sorpresa del disco, il cantante Robert Lowe, già alla corte di Solitude Aeturnus e Candlemass. Proprio il cantante caratterizza, con la sua voce enfatica e la sua prestazione teatrale, la proposta della band americana, che si sposta verso una direzione notevolmente più "doomish", ossianica e sinistra rispetto alle precedenti release, strutturando spesso le tracce su rocciosi, epici e cadenzati mid tempo. Il lavoro non si sbilancia mai totalmente nè verso il classic metal nè verso il doom, risultando in perenne equilibrio fra le due componenti, mostrando una discreta dose di ispirazione, una buona produzione (merito del guru Bill Metoyer) ma anche un'eccessiva uniformità, che fa si che nessuna traccia emerga in modo preponderante sulle altre. Se amate Candlemass e Sopor Aeternus o i Sabbath più cadenzati ed epici, potreste dare una possibilità anche ai Tyrant e a questo discreto disco!
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